lunedì 21 novembre 2016

"Referendum, allarmi che sembrano fatti apposta per far salire la tensione tra gli speculatori". Il Comitato per il No critica il Financial Times

controcrisi
«Puntuale come un cronometro è arrivato il pronunciamento del Financial Times da Londra sugli esiti nefasti a cui potrebbe portare una possibile vittoria del No nel referendum costituzionale, dimenticando che è l'Inghilterra ad aver votato per l'uscita dall'Unione europea, in barba a tutte le previsioni fatte proprio da questo ed altri giornali». Lo dichiara Alfiero Grandi, vice presidente del Comitato per il no in merito ad un commento apparso oggi sul Financial Times, secondo il quale la vittoria del no metterebbe addirittura in discussione la permanenza dell'Italia nell'euro. «Il vaticinio di un'Italia che potrebbe uscire dall'euro - sottolinea Grandi - sembra un bengala lanciato agli speculatori per metterli in allarme contro l'Italia ed indicare loro una possibile un'occasione di speculazione».


«Questi annunci di sfracelli - dice ancora Grandi - lascerebbero ben poca traccia se non vi fosse da parte di Renzi e del governo un'insistente allarme su cosa accadrebbe in caso di vittoria del No, che contraddice dichiarazioni dello stesso Presidente del Consiglio che un giorno lancia l'allarme e quello dopo lo contraddice dicendo che non accadrà nulla di catastrofico. Purtroppo nella foga di risalire i sondaggi Renzi usa argomenti pericolosi quanto infondati, che finiscono con il creare allarme e svegliano i peggiori istinti speculativi contro il nostro paese. Eppure dovrebbe avere chiaro che esagerare nei toni e nell'allarmismo crea solo guai al nostro paese».
«Renzi sembra preso da un raptus propagandistico senza limiti - conclude la nota - Se continua l'allarmismo allora sì che potrebbero esserci conseguenze di difficile gestione, non tanto rispetto all'euro ma ad una manovra economica del governo poco convincente, troppo propagandistica e non adeguatamente finanziata e questo potrebbe portare a sanzioni da parte della Ue, naturalmente solo dopo il referendum, e quindi a dolori seri per il futuro».

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