Quattro miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno, 1,2 miliardi e mezzo di veicoli circolanti nel pianeta, 27 miliardi di tonnellate di CO2 l’anno prodotte da attività umane; barriere coralline distrutte, specie animali in via di estinzione; 400 parti per milione di Co2 in atmosfera, livello mai raggiunto nella storia del genere umano.
Linda Maggiori Mamma e scrittrice impegnata nella difesa dell'ambiente
I colpevoli del riscaldamento globale sono presto noti: i combustibili fossili, i trasporti, il cemento, la deforestazione, l’agricoltura e l’allevamento intensivo. L’81% dell’energia mondiale proviene ancora da combustibili fossili, carbone, petrolio e gas che incidono al 64% sull’aumento di CO2 in atmosfera. La deforestazione (dovuta al traffico di legname e alle coltivazioni di palma da olio) incide per un altro 34%. La produzione di una tonnellata di cemento disperde 1,1 tonnellata di CO2 in atmosfera. Gli allevamenti e l’agricoltura intensiva sono responsabili di 5,3 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2011. In Brasile sono la causa principale della deforestazione. I mezzi di trasporto producono il 23% della CO2 globale.
Ma non dobbiamo aspettarci che i governanti facciano il primo passo. Solo se la base si muoverà, i governanti seguiranno. E la base siamo noi. C’è un interessante sito, dove ognuno può calcolare la sua impronta carbonica totale. Io produco circa 1 tonnellata di CO2 l’anno. L’impronta media carbonica degli abitanti dell’Italia è 9,2 tonnellate.
– Mangiare prevalentemente locale, biologico, eliminando o quantomeno riducendo latticini e carne;
– Privilegiare l’allattamento al seno;
– Comprare sfuso, alla spina, ridurre i rifiuti a monte;
– Autoprodurre ciò che è possibile;
– Muoversi a piedi, in bici o coi mezzi pubblici tutte le volte che è possibile (ed è possibile molto più spesso di quel che crediamo);
– Ridurre i consumi di lusso, i vestiti nuovi e le apparecchiature elettroniche,
– Investire nelle banche etiche (come Banca Etica) che non finanziano traffico di armi e speculazioni;
– Usare energia rinnovabile (se non è possibile installare pannelli fotovoltaici nella propria casa, è possibile comunque associarsi ad un gestore etico di energia rinnovabile, come Retenergie o Co-energia).
Tutto questo non è rinuncia, non è vivere da eremita, non è vivere in miseria. E’ democrazia, sobrietà e libertà. Prima che sia troppo tardi, prima che arrivi il punto di non ritorno, proviamoci. Perché i nostri figli non ci perdoneranno quel che era in nostro potere di fare, e non è stato fatto.
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