giovedì 6 marzo 2014

Roma, la battaglia per l'uso pubblico del Santa Maria della Pietà continua.


14.000 firme per cambiare il Santa Maria della Pietà. La battaglia dell’associazione ex-Lavanderia va avanti.

fabrizio salvatori
E se l’altro giorno sono andati al Campidoglio con liste e carte bollate per dire a Marino che vogliono in agenda una delibera di iniziativa popolare, oggi guardano alla prossima scadenza che li porterà alla Regione,a cui chiederanno una legge. L’idea è quella di tornare a smuovere le acque sull’utilizzo del Santa Maria della Pietà che un provvedimento normativo sostanzialmente fallito ha assegnato per la gran parte ad Asl e uffici pubblici vari. A dieci anni dalla prima battaglia, il responsabile della campagna #Sipuòfare! Massimiliano Taggi nel corso della conferenza stampa in piazza del Campidoglio, sottolinea: "Pensavano così di metterci a tacere, lasciando che la battaglia per l'uso pubblico del S. Maria della Pietà morisse lentamente. Invece siamo ancora qui - ha continuato - più forti di 10 anni fa, perché nel frattempo è cresciuta la rete di relazioni con i cittadini, che è diventata ancora più solida". "Oggi tutta la città conosce questa battaglia e pretende di poter usufruire di questo patrimonio - ha concluso Taggi - e se il sindaco Marino intende difendere il suo ruolo in questa città di fronte al governo e al suo stesso partito, ha una sola alternativa: schierarsi dalla parte dei cittadini che  domandano con il loro stesso impegno l'uso pubblico di tutti i beni comuni".

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