14.000
firme per cambiare il Santa Maria della Pietà. La battaglia
dell’associazione ex-Lavanderia va avanti.
fabrizio salvatori
E se l’altro giorno sono
andati al Campidoglio con liste e carte bollate per dire a Marino che
vogliono in agenda una delibera di iniziativa popolare, oggi guardano
alla prossima scadenza che li porterà alla Regione,a cui chiederanno una
legge. L’idea è quella di tornare a smuovere le acque sull’utilizzo del
Santa Maria della Pietà che un provvedimento normativo sostanzialmente
fallito ha assegnato per la gran parte ad Asl e uffici pubblici vari. A dieci anni dalla prima battaglia,
il responsabile della campagna #Sipuòfare! Massimiliano Taggi nel corso
della conferenza stampa in piazza del Campidoglio, sottolinea:
"Pensavano così di metterci a tacere, lasciando che la battaglia per
l'uso pubblico del S. Maria della Pietà morisse lentamente. Invece siamo
ancora qui - ha continuato - più forti di 10 anni fa, perché nel
frattempo è cresciuta la rete di relazioni con i cittadini, che è
diventata ancora più solida". "Oggi tutta la città conosce questa
battaglia e pretende di poter usufruire di questo patrimonio - ha
concluso Taggi - e se il sindaco Marino intende difendere il suo ruolo
in questa città di fronte al governo e al suo stesso partito, ha una
sola alternativa: schierarsi dalla parte dei cittadini che domandano
con il loro stesso impegno l'uso pubblico di tutti i beni comuni".
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