Roma, venerdi 28 marzo la Usb ha convocato uno sciopero regionale e un corteo da Stazione metro San Paolo fino alla Giunta regionale del Lazio che partirà alle ore 10.00.
La Giunta Zingaretti ha varato le linee guida sull’utilizzo della
nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020 e sta chiedendo al
Consiglio regionale di approvarle senza aver consultato i cittadini,
come richiesto dal Codice di condotta europeo sul partenariato del 7
gennaio 2014. “É una vera presa in giro – dichiara Guido Lutrario, della
Federazione USB di Roma e Lazio – hanno già deciso come ripartire i
Fondi tra i vari obiettivi si preparano alla solita pagliacciata di
fingere di ascoltare i cittadini su temi che invece riguardano tutta la
collettività. Sono mesi che stiamo chiedendo di conoscere come la
Regione intenda rispettare il Codice di condotta in tema di
partecipazione e riscontriamo solo reticenza e parole fumose”.
“Il vero punto debole della gestione dei Fondi nel
Lazio – continua Lutrario – è stata proprio l’opacità che ha garantito
corruzione e inefficienza. Le precedenti amministrazioni hanno
controllato l’uso di tali fondi all’interno di una pesante connivenza
tra il sistema delle imprese e i sindacati concertativi. Una vera
porcheria che deve finire. Ma nel documento licenziato dalla Giunta
Zingaretti non c’è alcun segnale forte di discontinuità, né nel metodo
né nei contenuti”.
“La giunta Zingaretti, per esempio, non ha indicato
di quanto vuole ridurre la povertà e i bassi redditi, fornendo solo
obiettivi in modo generico. In realtà – osserva l’esponente USB - dal
testo della Giunta viene fuori l’ideologia neoliberista che muove i
nostri amministratori. Le uniche vere destinatarie dei Fondi sono le
imprese private, alle quali è possibile aggiungere il solo mondo del
terzo settore. Il pubblico rimane a svolgere una funzione appena
residuale in tutti i settori, dalla formazione all’istruzione, dai
trasporti alla sanità alla ricerca. Anche nel campo dei servizi per
l’impiego c’è una evidente propensione a favorire i servizi privati,
fingendo di non vedere i ripetuti fallimenti delle strategie di incontro
tra offerta e domanda che hanno caratterizzato fin qui questi servizi”.
“Occorre una radicale inversione di rotta nella
gestione dei Fondi – conclude Lutrario – che metta al centro sia la
partecipazione che il controllo da parte dei cittadini. C’è bisogno di
rompere il circuito ancora molto saldo del malaffare e delle connivenze e
per farlo serve un movimento ampio di cittadini e lavoratori che
reclami democrazia e trasparenza. Anche per questo venerdì 28 marzo
saremo in tanti a manifestare sotto la Regione Lazio”.
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