Da un po’ di tempo conduco una battaglia, in splendida solitudine, per denunciare che il sistema previdenziale gestito dall’INPS è in ottima salute.
Maurizio Scarpa * ex vicepresidente del Direttivo Nazionale Cgil, ora nell'Usb
Il
sistema previdenziale non è assolutamente sull’orlo del fallimento,
come spesso affermato dai mezzi di dis”informazione”, in quanto i
lavoratori e le lavoratrici dipendenti, sino ad ora, si sono pagati
abbondantemente, con i contributi, le proprie pensioni. I contributi non
sono tasse, come vengono definiti nelle statistiche giornalistiche, ma
salario differito che viene accantonato oggi per essere riscosso domani
all’interno di un sistema solidaristico.
Da
tempo cerco di denunciare che lo Stato non mette un euro nel sistema
previdenziale del lavoro dipendente privato ( sul lavoro pubblico più
avanti spiegherò la grande truffa fatta ai danni dell’INPDAP).
Oggi
però posso riportare una testimonianza al di sopra di ogni sospetto.
Quanto scritto dal neocommissario straordinario dell’INPS Vittorio Conti
nel documento consegnato in questi giorni alla commissione parlamentare
di controllo sugli enti previdenziali, rappresenta la prova della
malafede, della ipocrisia, della complicità criminale di quanti parlano
di deficit della previdenza pubblica, di sistema al collasso etc. etc.
etc. Riporto testualmente la dichiarazione. “L'attuazione
delle norme sulla spending review, previste a partire dal 2012, "e
quindi il conseguimento di obiettivi di riduzione delle spese di
funzionamento pari a 515,7 milioni di euro strutturali da riversare annualmente in entrata al bilancio dello Stato”
La parola magica è “ da riversare in entrata , il che rende noto che è a tutti (anche a quelli che non vogliono sapere) che è l’INPS a dare ogni anno danaro allo Stato, attraverso i contributi dei lavoratori e delle lavoratrici. E non “due euro”, ma mezzo miliardo di euro,
Tanto
per non farci mancare nulla, ricordo la prima riga della Relazione del
Direttore generale, nel rendiconto generale dell’INPS nel 2011. "Il
bilancio consuntivo dell’anno 2011 del Fondo pensioni lavoratori
dipendenti (FPLD) presenta un risultato di esercizio (ndr. un avanzo) di
469 mln.”
Eppure ogni volta che si parla di INPS si parla di deficit, di fallimento, di buco nei bilanci.
Che
questa campagna sia condotta da chi vuole privatizzare il sistema
previdenziale, per trasferire i 150 miliardi di euro che ogni anno i
lavoratori e le lavoratrici accantonano per la propria pensione pubblica
nella roulette russa delle pensioni private gestite dalle assicurazioni
o nei fondi di CGIL CISL UIL è comprensibile.
Incomprensibile
invece è che nessuno di coloro che a parole afferma di voler difendere
le pensioni dei lavoratori o delle lavoratrici non faccia mai una
campagna di informazione su questi temi. Ancora
più incomprensibile che i diretti interessati ( i veri proprietari
dell’INPS, cioè i lavoratori e le lavoratrici) si facciano turlupinare e
siano completamenti silenti.
Anche questa è una ulteriore prova della egemonia culturale che pervade il mondo del lavoro.
Infine
due parole sul “deficit INPDAP”. Guardando il bilancio relativo al
lavoro pubblico ciò sembrerebbe confermato dalle cifre. Peccato che vi
sia un piccolo particolare: lo Stato è stato un evasore contributivo dal
1945 sino alla fine degli anni ’90. Nel bilancio dell’INPDAP mancano 45
anni di versamenti contributivi dei dipendenti statali. Ed ora si
vorrebbe farli pagare al lavoro privato.
Scendere in piazza per la propria pensione, giovani e anziani uniti nella lotta è un obiettivo prioritario. Se non ora quando?
Marzo 2014
PS Per chi vuole un approfondimento su questo tema rimando a http://www.nessunoescluso.org/res/site62391/res650088_analisi-bilancio-inps-introduzione.pdf
dove vi è l’analisi del bilancio INPS del 2011.
* ex vicepresidente del Direttivo Nazionale Cgil, ora nell'Usb
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