Sì del consiglio: potranno avere diritti "due persone maggiorenni di sesso diverso o dello stesso coabitanti in città".
ilmessaggero.it
Le coppie di fatto equiparate a quelle sposate. E vale anche per le
unioni omosessuali. Insomma, scacco matto. Perché quello che fino a ieri
era sembrava solo un riconoscimento simbolico, è molto di più.
Il regolamento che sancisce la nascita del registro, approvato a
maggioranza, parla chiaro: per quanto di competenza di palazzo dei
Priori, le due condizioni pari sono. Il passaggio clou: «Il Comune
estende i benefici riconosciuti da norme comunali alle coppie coniugate
affinché siano riconosciuti anche agli iscritti al registro delle coppie
di fatto». Ovviamente laddove non ci si scontri con le leggi regionali o
nazionali. Il che spalanca comunque le porte nel campo di tributi,
bandi, agevolazioni come è stato sottolineato in consiglio dai
dirigenti.
«Ma volendo anche agli alloggi popolari, mentre per quanto riguarda
aspetti più delicati potremmo fare un accordo con la Asl», dice la
democrat Melissa Mongiardo, che come presidente di commissione ha
lottato con le unghie per l'approvazione. Ora si deve solo fare una
ricognizione delle norme comunali che possono essere estese alle coppie
di fatto. L'accostamento col matrimonio – quello civile – c'è anche
nella cerimonia: si può chiedere una sala del Comune per celebrare
l'iscrizione.
Il primo passo era stato fatto il 21 agosto del 2013, ieri in consiglio
le votazioni del regolamento, articolo per articolo: un pezzo di Oltre
le mura (il capogruppo Maurizio Tofani e Marco Ciorba) si è astenuto o è
uscito dall'aula - stessa cosa Aldo Fabbrini del Pd – salvo poi votare
contro alla fine. Tra i democrat assente Mario Quintarelli, gli altri
hanno votato sì. No costante per Arduino Troili, tanto che il forzista
Elpidio Micci gli ha chiesto di passare dall'altra parte. Sì anche di
Chiara Frontini (Viterbo 2020) e Gianluca De Dominicis (M5S).
La discussione: «Il registro serve solo alle coppie gay, poi si arriverà
alle adozioni», ha ammonito Troili; «Quali diritti avranno?», ha
chiesto Luigi Maria Buzzi (FdI); «E' una cosa politica e ideologica», ha
chiosato Antonella Sberna (Fi). A rompere gli indugi, proprio quando la
Costituzione veniva chiamata in causa a sostegno dei pro o dei contro, è
stato il sindaco Leonardo Michelini. «Il punto – ha detto – è se
vogliamo equiparare le coppie di fatto a quelle sposate». E allora ecco
la definizione di coppia di fatto viterbese: «Due persone maggiorenni,
di sesso diverso o dello stesso – si legge nel regolamento – residenti e
coabitanti a Viterbo».
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
giovedì 27 marzo 2014
Nord di Roma. Viterbo, Comune: nel registro unioni civili equiparate anche le coppie omosessuali
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento