l'osservatore laziale
Partito l'esposto dell'Isde su rischi ambientali e sanitari
Redazione
Viterbo - Il Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha presentato una segnalazione- esposto in relazione alle problematiche ambientali e al rischio sanitario connesso al persistere del processo di eutrofizzazione del lago di Vico.
Il Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde, in relazione al processo di eutrofizzazione del lago di Vico, alle connesse problematiche ambientali e al rischio sanitario, ha presentato una segnalazione-esposto alle Istituzioni e agli Enti competenti.
Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde
Di seguito il testo della segnalazione –esposto.
Al Ministro dell’Ambiente
al Ministro della Salute
e per opportuna conoscenza:
al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea
al Ministro della Difesa
al Prefetto di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
al Presidente della Giunta Regionale del Lazio
al Presidente della Provincia di Viterbo
al Sindaco di Caprarola
al Sindaco di Ronciglione
al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità
al Presidente dell’Istituto superiore di sanità
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanità pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo
al Servizio veterinario della Asl di Viterbo
al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio
al Direttore dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo
al Direttore Regionale Energia e Rifiuti
all’Arpa Lazio - sezione di Viterbo
al Direttore dell’Agenzia regionale dei Parchi del Lazio
al Direttore della Riserva naturale regionale del lago di Vico
al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc
all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo
all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio
ai Consiglieri della Regione Lazio
al Presidente della Commissione Ambiente del Senato
al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato
al Presidente della Commissione Difesa del Senato
al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati
al Presidente della Commissione della Difesa della Camera dei Deputati
al Presidente della Talete s.p.a.
ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio
Oggetto: segnalazione-esposto relativo alle problematiche ambientali e al rischio sanitario connesso al persistere del processo di eutrofizzazione del lago di Vico.
Egregi Ministri,
egregi signori,
il lago di Vico per le particolari e pregiate caratteristiche del suo ecosistema è stato classificato come Sito d’importanza comunitaria- Sic n. IT6010024 e Zona di protezione speciale- ZPS- n. IT6010057.
Proprio per proteggere questo delicato ecosistema, nel 1982, veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del 24 dicembre 2008 n. 24) che tra gli svariati compiti avrebbe dovuto anche “ preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilità delle sue acque” a tutela del diritto alla salute delle popolazioni che da questo lago attingono acqua ad uso umano.
Gli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono riforniti in misura preponderante da acque captate proprio da questo lago, e da anni si susseguono ordinanze di non potabilità che attestano il potenziale rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, alle sostanze tossiche e cancerogene presenti in esse ovvero: attraverso il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e con il consumo di fauna ittica proveniente dal lago.
Come da documentazione acquisita, le analisi eseguite nel corso del 2013 dall’ArpaLazio- sezione di Viterbo e dall’Istituto superiore di Sanità sulle acque erogate ad uso umano nei due Comuni continuano a
mostrare l’inadeguatezza dei sistemi di potabilizzazione nel garantire costantemente, completamente ed efficacemente acque che rispondano alle caratteristiche di potabilità e salubrità secondo quanto previsto dal
Decreto legislativo 31/2001 che all’articolo 4 afferma: “1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana;. .. ( http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01031dl.htm).
Come invece già rappresentato dall’ Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) nell’esposto – segnalazione del 30 marzo 2010, in quello successivo del primo agosto 2012 e in più circostanze, persistono forti motivi di preoccupazione per il rischio sanitario delle popolazioni, in quanto il lago continua a presentare un gravissimo processo di eutrofizzazione caratterizzato da una marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e da frequenti ed importanti fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, solo di recente un po’ attenuate per la mitezza dei periodi invernali e per una altrettanto lieve riduzione del quantitativo di fosforo presente nei fertilizzanti che purtroppo sembra continuino a raggiungere le acque lacustri.
Il cianobatterio, detto comunemente alga rossa, è capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna del lago.
Nelle acque del lago sono inoltre persistenti ed elevati valori di arsenico, altro elemento tossico e cancerogeno secondo la classificazione Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro).
Per poter avviare una bonifica e un vero risanamento dell’ecosistema del lago di Vico è necessario contrastare le molteplici cause che verosimilmente ne sono all’origine e che qui ricordiamo,
in particolare:
- le intense fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, favorite verosimilmente dall’uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimità dello stesso;
- gli scarichi fognari abusivi o non a norma;
- la possibile azione di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch’esso in prossimità delle sponde del lago e in attesa da anni di bonifica;
- le possibili attività illecite condotte all’interno e in prossimità della Riserva naturale.
Nel 2010 sono stati presentati dati allarmanti che hanno evidenziato anche la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, di norma estranee alle acque del lago ( mercurio, idrocarburi policiclici aromatici - IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico, Cadmio e Nichel , sulla cui presenza e provenienza l’Isde di Viterbo ha più volte chiesto l’avvio di specifiche indagini.
Nel corso di questi anni sono state numerosissime le interrogazioni di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali che hanno condiviso le preoccupazione dell’Isde di Viterbo e ne hanno sostenuto gli appelli e le richieste.
Il Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea è stato costantemente informato del perdurare di questa situazione ed è intervenuto più volte richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie anche in vista degli obiettivi di qualità per le acque di superficie da raggiungere entro l’anno 2015 ( http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf ) .
Il Coordinamento dell’Alto Lazio dell’Isde, per responsabilità etica e scientifica, nel denunciare ancora quanto sopra riportato, chiede ai ministri, alle istituzioni e ai responsabili degli enti preposti, interventi efficaci e risolutivi a tutela dell’ecosistema lacustre e della salute dei cittadini.
Di seguito le indicazioni dell’Associazione più volte rappresentate :
In sintesi:
- abbandono immediato della captazione di acqua dal lago di Vico e contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione;
- ricerca immediata di fonti idriche definitive ed alternative a quelle lacustri (costruzione di nuovi pozzi e potenziamento della captazione da quelli già esistenti da dotare di dearsenificatori);
- immediata installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticità e ricerca di nuove falde di captazione;
- costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;
- biomonitoraggio per sostanze inquinanti della fauna lacustre , della flora lacustre e delle aree circostanti;
- informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l’ospedale di Ronciglione;
- inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;
- screening gratuiti per le popolazioni esposte al cosiddetto “ effetto cocktail” determinato dall’esposizione contemporanea a più cancerogeni e sostanze tossiche presenti nelle acque del lago, in particolare: arsenico, metalli pesanti, pesticidi e microcistine algali;
- drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con graduale riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole;
- costante controllo e periodica verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago;
- rapido avvio della adeguata bonifica del deposito militare Nbc di Ronciglione;
- intensificazione dei controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno e in prossimità della Riserva.
In attesa di un cortese ed urgente riscontro alla questione in oggetto, si inviano distinti saluti,
dottor Giovanni Ghirga, dottoressa Antonella Litta, dottor Mauro Mocci
per il Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde
(International Society of Doctors for the Environment - Italia)
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