lunedì 17 marzo 2014

Regione Lazio. Acqua, la Pisana approva la legge sulla gestione pubblica: "Rispettato il voto del referendum".

"Un bene comune dell'umanità". Con il via libera verranno istituito un fondo di solidarietà internazionale, un fondo per la ripubblicizzazione e una carta del servizio idrico integrato. Più autonomia ai comuni.

Acqua, la Pisana approva la legge sulla gestione pubblica: "Rispettato il voto del referendum"repubblica.it  
Pubblica e partecipata. Così sarà la gestione del'acqua nel Lazio. A dare il via libera è stato il Consiglio regionale riunito alla Pisana che ha approvato all'unanimità la legge di inziativa referendaria presentata dal Comune di Corchiano (in provincia di Viterbo) sulla "Tutela, il governo e la gestione pubblica dell'acqua".
"L'acqua costituisce un bene comune dell'umanità, che appartiene a tutti in quanto diritto inalienabile" si legge nel provvedimento che detta le disposizioni con cui deve essere governato il patrimonio idrico della Regione e definisce un governo "pubblico e partecipativo" del ciclo integrato dell'acqua.


Tra i principi generali stabiliti ed elencati nell'articolo 2, il fatto che l'acqua è "un bene finito e indispensabile", tutte le acque superficiali e sotterranee devono quindi essere tutelate, rimanere pubbliche e non mercificabili. La legge stabilisce inoltre prioritario l'uso per l'alimentazione, l'igiene e la cura umana e, in subordine, quello agricolo e per l'alimentazione animale. Tutti i prelievi di acqua, però, dovranno essere in ogni modo misurati a mezzo di un contatore.

Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, la Regione dovrà individuare "gli ambiti di Bacino idrografico e, al fine di costituire formalmente le autorità di detti ambiti", dovrà disciplinare "le forme e i modi di cooperazione fra gli enti locali e le modalità per l'organizzazione e la gestione del servizio pubblico integrato". L'articolo tre impone, quindi, ad ogni bacino idrografico di dotarsi, entro due anni dall'entrata in vigore della norma, di un bilancio idrico partecipato e di una pianificazione e programmazione concernente la gestione dell'acqua e del territorio, documento che dovrà essere aggiornato "a cadenza almeno quinquennale".

Con l'approvazione della legge, vengono istituiti: il "Fondo regionale di solidarietà internazionale", da destinare a "progetti di sostegno all'accesso all'acqua, gestiti attraverso forme di cooperazione decentrata e partecipata dalle comunità locali dei paesi di erogazione e di destinazione" e l' apposito "Fondo regionale per la ripubblicizzazione", delle cui risorse potranno usufruire "le Aziende speciali e consorzi tra Comuni che subentrano alle precedenti gestioni del Servizio idrico integrato effettuate tramite società di capitale".
Il Fondo per la ripubblicizzazione verrà finanziato mediante le risorse iscritte in bilancio, (circa 150 milioni di euro) disponibili per il triennio 2014-2016. Poi, a decorrere dall'anno 2015, si provvederà mediante le risorse preordinate nell'ambito della legge di stabilità.

E' stato invece eliminato, tramite un emendamento, il comma dell'art.9 che stabiliva un prelievo in tariffa di un centesimo di euro per metro cubo d'acqua erogata, a cura del gestore del servizio idrico integrato, che avrebbe dovuto alimentare il Fondo regionale di solidarietà internazionale.

Infine, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, la Regione dovrà definire la "Carta regionale servizio idrico integrato" ed individuare "le forme e le modalità di partecipazione dei cittadini e dei lavoratori alla pianificazione, programmazione e alla gestione del servizio idrico integrato". Grazie ad un articolo aggiuntivo, il 9bis, le gestioni provvisorie, come quella di Civitavecchia e di Rieti, verranno mantenute invariate fono all'individuazione degli ambiti di bacino idrografico.
Per il governatore Nicola Zingaretti il sì alla legge rappresenta "un grande successo di istituzioni e cittadini che si sono battuti affinché l'acqua restasse un bene di tutti". E se il provvedimento
ha ottenuto i voti (32 favorevoli) e il placet delle forze politiche di maggioranza e opposizione, esultano anche le associazioni ambientaliste e il Comitato per l'acqua pubblica che nel giugno del 2011 inidisse il trionfale referendum per la ripubblicizzazione del servizio idrico.

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