domenica 23 marzo 2014

Matteo Renzi contro Giorgio Squinzi e Susanna Camusso: "Loro sono la palude, io un torrente".

“Rispetto molto sia Camusso che Squinzi. Ma io non sono qui per loro”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un’intervista al Messaggero, in cui usa parole dure contro il segretario della Cgil e il presidente di Confindustria, definiti la “palude” contro il “torrente impetuoso” del rinnovamento del Paese.

L'Huffington Post 

renzi camusso “Io sono qui per le famiglie, per il singolo imprenditore, per le persone che non si sentono rappresentate e che hanno bisogno di vedere finalmente una svolta. Poi –prosegue Renzi – culturalmente mi colpisce questa strana assonanza tra il capo dei sindacati e il capo degli industriali”, costituisce “un ottimo segnale che siamo sulla strada giusta”.
Il premier mette a confronto Susanna Camusso con Maurizio Landini e plaude all’atteggiamento di quest’ultimo sul fronte del rinnovamento. “Ho molto apprezzato quanto ha fatto, in direzione della trasparenza, la Fiom di Landini” afferma Renzi, “in molte cose abbiamo idee opposti, ma do loro atto di aver pubblicato online i conti”.

Renzi non intende ripercorrere la tradizionale via della concertazione: parla di “uno scontro fra palude contro torrente impetuoso”, sottolineando che “chi in questi anni ha fatto parte dell’establishment vive con preoccupazione i cambiamenti di merito e di metodo. Soffrono il fatto che si facciano le riforme senza concordarle con loro. Ma se queste riforme aiutono imprese e famiglie e colpiscono i politici, io vado avanti”.
Il presidente del Consiglio annuncia che tra un mese "prenderemo in mano la riforma della P.A., per scardinarla completamente. Lì vedremo il derby palude contro corrente, conservazione contro innovazione. Sarà durissima, la vera battaglia. Al confronto la strana coppia Camusso-Squinzi contro il governo sarà solo un leggero antipasto".
In merito alla spending review, Renzi spiega che “non si tratta solo di tagliare una voce ma di riorganizzare la macchina dello Stato". Del Piano Cottarelli dice che “mi piace molto l’idea di un’analisi seria e intelligente della situazione dello Stato, è una buona fotografia”, ma “non mi ha convinto il modo in cui è uscita. Tirar fuori delle slide che fanno apparire la spending come un mero documento ragionieristico è un errore non tanto di comunicazione, quanto proprio concettuale", perché "l'obiettivo finale, certo, è reperire risorse. Ma ancor più, passare da uno Stato controparte del cittadino a uno Stato che è suo alleato".
Renzi assicura che la spending review “"non può poggiare sul contributo dei pensionati per dare ai lavoratori"; “non credo che sia giusto - aggiunge - chiedere un contributo a chi prende duemila euro al mese di pensione". "Che poi chi ha delle super-pensioni d'oro, guadagnate con il sistema retributivo, possa essere in futuro chiamato a dare un contributo, non lo posso escludere. Ma parliamo dei prossimi anni, al momento, lo ripeto, non c'è assolutamente niente".
Infine il fascicolo aperto dalla procura di Firenze sulla casa in cui ha abitato a nel capoluogo toscano. "La mia casa - risponde il premier - è questa da cui parlo a Pontassieve, e per la quale ogni mese pago insieme a mia moglie come molti italiani un mutuo trentennale. La casa di cui parla lei è di un mio amico fraterno, che talvolta mi ha ospitato", quindi "aspetteremo che sia fatta chiarezza e vedremo chi ha ragione".

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