“Rispetto molto sia Camusso che Squinzi. Ma io non sono qui per loro”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un’intervista al Messaggero,
in cui usa parole dure contro il segretario della Cgil e il presidente
di Confindustria, definiti la “palude” contro il “torrente impetuoso”
del rinnovamento del Paese.
L'Huffington Post
“Io sono qui per le famiglie, per il singolo
imprenditore, per le persone che non si sentono rappresentate e che
hanno bisogno di vedere finalmente una svolta. Poi –prosegue Renzi –
culturalmente mi colpisce questa strana assonanza tra il capo dei
sindacati e il capo degli industriali”, costituisce “un ottimo segnale
che siamo sulla strada giusta”.
Il premier mette a confronto Susanna Camusso con Maurizio Landini
e plaude all’atteggiamento di quest’ultimo sul fronte del rinnovamento.
“Ho molto apprezzato quanto ha fatto, in direzione della trasparenza,
la Fiom di Landini” afferma Renzi, “in molte cose abbiamo idee opposti,
ma do loro atto di aver pubblicato online i conti”.
Renzi non intende ripercorrere la tradizionale via della
concertazione: parla di “uno scontro fra palude contro torrente
impetuoso”, sottolineando che “chi in questi anni ha fatto parte
dell’establishment vive con preoccupazione i cambiamenti di merito e di
metodo. Soffrono il fatto che si facciano le riforme senza concordarle
con loro. Ma se queste riforme aiutono imprese e famiglie e colpiscono i
politici, io vado avanti”.
Il presidente del Consiglio annuncia che tra un mese "prenderemo in
mano la riforma della P.A., per scardinarla completamente. Lì vedremo il
derby palude contro corrente, conservazione contro innovazione. Sarà
durissima, la vera battaglia. Al confronto la strana coppia
Camusso-Squinzi contro il governo sarà solo un leggero antipasto".
In merito alla spending review, Renzi spiega che “non si tratta solo di tagliare una voce ma di riorganizzare la macchina dello Stato". Del Piano Cottarelli dice che “mi piace molto l’idea di un’analisi seria
e intelligente della situazione dello Stato, è una buona fotografia”,
ma “non mi ha convinto il modo in cui è uscita. Tirar fuori delle slide
che fanno apparire la spending come un mero documento ragionieristico è
un errore non tanto di comunicazione, quanto proprio concettuale",
perché "l'obiettivo finale, certo, è reperire risorse. Ma ancor più,
passare da uno Stato controparte del cittadino a uno Stato che è suo
alleato".
Renzi assicura che la spending review “"non può poggiare sul
contributo dei pensionati per dare ai lavoratori"; “non credo che sia
giusto - aggiunge - chiedere un contributo a chi prende duemila euro al
mese di pensione". "Che poi chi ha delle super-pensioni d'oro,
guadagnate con il sistema retributivo, possa essere in futuro chiamato a
dare un contributo, non lo posso escludere. Ma parliamo dei prossimi
anni, al momento, lo ripeto, non c'è assolutamente niente".
Infine il fascicolo aperto dalla procura di Firenze sulla casa in cui
ha abitato a nel capoluogo toscano. "La mia casa - risponde il premier
- è questa da cui parlo a Pontassieve, e per la quale ogni mese pago
insieme a mia moglie come molti italiani un mutuo trentennale. La casa
di cui parla lei è di un mio amico fraterno, che talvolta mi ha
ospitato", quindi "aspetteremo che sia fatta chiarezza e vedremo chi ha
ragione".
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domenica 23 marzo 2014
Matteo Renzi contro Giorgio Squinzi e Susanna Camusso: "Loro sono la palude, io un torrente".
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