mercoledì 12 marzo 2014

Italicum, il governo salva il governo. Tra ministri, viceministri e sottosegretari, accorrono in 23.

Renzi li ha chiamati e loro, prontamente, hanno risposto. A votare contro l'emendamento killer dell'Italicum - quello che, introducendo la doppia preferenza con il vincolo dell'alternanza uomo-donna, avrebbe verosimilmente fatto saltare l'accordo con Forza Italia e messo in bilico il futuro dell'esecutivo - c'erano un po' tutti, ministri e sottosegretari.

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Renzi li ha precettati all'ultimo momento, intuendo che i numeri sarebbero stati molto stretti. E così è stato: le preferenze e la doppia preferenza di genere sono state bocciate con uno scarto di soli 20 voti.
BoschiFondamentali dunque i voti del governo, che in questo caso ha autenticamente salvato se stesso. Tra ministri e sottosegretari, in aula alla Camera erano presenti in 23: dalla Boschi alla Madia, da Lotti alla Mogherini. Questa, in ordine non-alfabetico, la lista dei "presenti all'appello": Gioacchino Alfano, Luigi Casero, Giuseppe Castiglione, Sesa Amici, Pier Paolo Baretta, Franca Biondelli, Luigi Bobba, Gianclaudio Bressa, Umberto Del Basso De Caro, Antonello Giacomelli, Sandro Gozi, Giovanni Legnini, Luca Lotti, Andrea Orlando, Lapo Pistelli, Angelo Rughetti, Ivan Scalfarotto, Silvia Velo, Domenico Rossi ed Enrico Zanetti, Maria Elena Boschi, Federica Mogherini e Marianna Madia.

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