Pubblicato venerdì sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto della ministra Lorenzin diventa legge e nonostante i tentativi per far resuscitare le tabelle della Fini-Giovanardi con lo scopo di continuare a voler considerare la cannabis una sostanza alla pari di eroina e cocaina, la cannabis e i suoi derivati tornano definitivamente in tabella II, anzi, la tabella II è esclusiva per la cannabis.
In tabella I rimane il Delta 9-trans-tretraidrocannabinolo, il THC insomma, ma quel “trans” dovrebbe stare ad indicare l’elemento pisco-attivo nei derivati sintetici e non in quelli naturali, appianando i dubbi che sono sorti immediatamente per quello che a prima vista poteva sembrare una contraddizione in termini.
D’altronde, se il buon senso ancora può valere qualche cosa, sarebbe assurdo classificare la cannabis e i suoi derivati in una tabella “ad hoc” per poi considerare il THC naturale alla stregua di quello presente nei derivati per sintesi o semisintesi.
D’altronde, se il buon senso ancora può valere qualche cosa, sarebbe assurdo classificare la cannabis e i suoi derivati in una tabella “ad hoc” per poi considerare il THC naturale alla stregua di quello presente nei derivati per sintesi o semisintesi.
La definitiva classificazione della cannabis in una tabella specifica potrebbe quindi portare ad un ulteriore concetto, che presuppone comunque un cambio di marcia da un punto di vista culturale: se c’è una tabella per le DROGHE, una per la CANNABIS e altre per barbiturici, farmaci e via dicendo, si afferma quindi il concetto che la cannabis non è una droga, in quanto i livelli di dipendenza e assuefazione possono risultare più o meno identici a quelli del caffè e molto meno accentuati di quelli del tabacco e a nostro avviso non dovrebbe addirittura figurare in nessuna tabella.
Comunque, la tabella specifica dedicata alla cannabis potrebbe creare il giusto trampolino di lancio per operare con più libertà nell’ottica di una nuova legislazione che ne preveda una regolamentazione per l’uso domestico e la definitiva estrapolazione da qualsiasi ritorsione penale o amministrativa nei confronti dei consumatori.
Entro 60 giorni il parlamento dovrà ratificare il decreto Lorenzin, pena la sua decaduta, vedremo quale tipo di dibattito si svolgerà nelle aule, ma possiamo fin da ora aspettarci che un nutrito gruppo di deputati e senatori, tentino l’ultimo assalto per cercare di non far naufragare gli interessi di Giovanardi e delle Comunità di recupero e in tutti i casi, anche se il Decreto dovesse decadere non si farebbe altro che tornare alla Jervolino-Vassalli che comunque prevede l’inserimento della cannabis tra le “droghe leggere” e dalla quale dipendiamo da un punto di vista penale in tutti i casi, in attesa che la Commissione Giustizia sdogani le proposte in giacenza …con estrema urgenza!
Giancarlo Cecconi – ASCIA
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