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1 ottobre 2022: scattano le nuove tariffe del prezzo dell’elettricità sul mercato tutelato e le novità non sono positive. A comunicarle è l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera). Per il quarto trimestre del 2022, a partire dal primo ottobre, il costo della luce aumenta del 59%.
L’Autorità sottolinea che senza il suo “intervento straordinario” l’incremento delle bollette sarebbe stato del 100%, nonostante gli aiuti del governo. Nel comunicato si legge: “Con un intervento straordinario, ritenuto necessario per le condizioni di eccezionale gravità della situazione, Arera limita l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica per le famiglie ancora in tutela e, pur rimanendo su livelli molto alti, evita il raddoppio”.
Il confronto fra il 2021 e il 2022
Vediamo nel dettaglio cosa significa questo aumento nella spesa annuale sostenuta mediamente da una famiglia-tipo. Dal primo gennaio al 31 dicembre 2021 la spesa era pari a 632 euro circa, dal primo gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 sarà di circa 1.322 euro. Così nel terzo trimestre 2022, anche il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) è quasi raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022, mentre è quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021.
La strategia di ARERA
Per contenere gli aumenti entro il 59%, l’Arera ha deciso di posticipare eccezionalmente il necessario recupero della differenza tra i prezzi preventivati per lo scorso trimestre e i costi reali che si sono verificati, anche questi caratterizzati da aumenti straordinariamente elevati. Allo stesso tempo ha chiesto il rinvio della fine del regime di mercato tutelato per l’energia, che dovrebbe interrompersi da gennaio 2023, potenziando i bonus sociali elettricità e gas previsti per le famiglie con un livello di ISEE fino a 12.000 euro.
Insoddisfatte di questi interventi alcune associazioni come Assoutenti e Unione nazionale consumatori; quest’ultima ha definito l’aumento dei costi “una Caporetto per le famiglie”.
Il rischio: famiglie incapaci di pagare e imprese in default
A questa crisi si aggiunge il fatto che il nuovo governo non si è ancora formato. L’esecutivo dovrebbe intervenire immediatamente con un Consiglio dei ministri straordinario. Il rischio, sempre più reale, è che le famiglie non siano più in grado di pagare le bollette e che le imprese dichiarino il default.
Alla questione della luce si aggiunge poi quella del gas i cui aumenti saranno resi noti solo a partire dal primo novembre. Insomma all’inizio di ogni mese ci aspetterà una sorpresa.
Intanto è stata lanciata una petizione sul portale change.org che chiede allo Stato di farsi carico del 50% delle bollette e soprattutto tassare al 100% gli extra-profitti delle compagnie energetiche e non solo del 25% come fatto fino ad ora.
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