lunedì 31 ottobre 2022

Gli “affamatori” della Nato

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Ritornala guerra del grano. In estate i media occidentali fecero fuoco e fiamme accusando la Russia di bloccare le navi ucraine piene di grano causando così la fame nel mondo, sebbene poi si sia scoperto che queste navi andavano esclusivamente in porti europei. In Ogni la quantità di cereali di cui si trattava era del tutto marginale rispetto al complesso della produzione planetari. Ad ogni buon conto Mosca acconsenti a creare dei corridoi liberi da azioni militari per permettere alle navi di prendere il largo. Bene proprio questi corridoi sono stati sfruttati dalla Nato per condurre un attacco con droni aerei a marini contro Sebastopoli che è il porto dove si trova la flotta russa del Mar Nero. Il massiccio attacco portato non dagli ucraini che sono soltanto dei prestanome, ma dalla Nato è fallito, ma ha permesso si servizi di informazione russi di stabilire che l’assalto è stato condotto sotto la guida di specialisti britannici situati nella città di Ochakov, nella regione di Mykolaiv in Ucraina.

Ma gli specialisti della marina russa dopo aver recuperato i droni marini affondati hanno trovato moduli di navigazione di fabbricazione canadese il che ovviamente costituisce un’ulteriore prova del coinvolgimento di tutta la Nato in questo assalto contro la Russia, anche con la messa a punto di particolari tipi di armi. Ad ogni la cosa davvero ridicola è che dopo questo assalto nel quale i corridoi di pace sono stati trasformati in scorciatoie per attacchi a tradimento, Mosca ha sospeso l’accordo sul grano che era stato raggiunto tato concluso a luglio a Istanbul, tanto più che la Nato ha cercato con la sua azione di affondare le navi russe che garantivano i corridoi del grano. Ma la sfacciataggine occidentale non ha davvero limiti, o  pudore: non appena Mosca ha chiuso i corridoi che ormai servono solo ad attacchi proditori i media occidentali hanno ripreso la litania  su Mosca che affamerebbe l’Africa, quando invece semmai crea qualche problema agli affaristi nordamericani che sino comprati un terzo delle terre agricole ucraine. Kiev da parte sua ha avito persino il coraggio di affermare che il la sospensione dell’accordo syi trasporti marittimi di cereali era stata preso con “un pretesto inverosimile”, tanto per dare un’idea di cosa grugnisce attorno a Zelensky.

E’ abbastanza chiaro, come del resto ha fatto intendere il ministero degli Esteri russo che peraltro ha chiesto una riunione dell’Onu sul problema, che Kiev sta cercando mettere in forse la sicurezza alimentare per cercare di ricattare tutti. La Turchia ha fatto sapere di voler tentare un nuovo accordo questa volta  con garanzie più stringenti. Ma una cosa è certa , se ci sono degli affamatori quelli sono dentro la Nato

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