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Riarmo atomico, un incubo senza fine. Gli ordigni saranno ospitati a partire da dicembre da Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi, Turchia e pare anche dalla Grecia. Da Avvenire
Si obietterà che lo scenario è teso e che è la risposta all’escalation russa. Dal 2014, la dottrina russa ha puntato troppe carte sulle testate sub-strategiche. È arrivata ad ammetterne l’impiego in caso di minaccia agli interessi vitali della Federazione. Alzando il livello dello scontro, il Cremlino ha finito per legittimare il mantenimento di una componente nucleare statunitense in Europa, in barba al regime di non proliferazione.
Secondo le indiscrezioni raccolte da “Politico”, solo gli Stati Uniti deterranno i codici di attivazione delle nuove testate, che si chiameranno B-61 modello 12 e subentreranno alle varianti 3 e 4 a partire da dicembre. È sempre stato così.
C’è però una novità. Fino a poco tempo fa si sapeva che i Paesi coinvolti sarebbero stati il Belgio, la Germania, l’Italia, i Paesi Bassi e la Turchia. Ma a inizio anno, la Nato ha fatto filtrare un dettaglio inedito: un sesto alleato europeo ospita ed ospiterà le bombe americane, detenute in regime di doppia chiave. La Federazione degli scienziati americani, che si batte da una vita per il disarmo nucleare, ha individuato nella Grecia il sesto paese.
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