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Pian piano la verità si fa strada anche nel caso dell’attentato ai gasdotti nord stream, il che è quasi miracolo in un mondo come il nostro dedito alla menzogna con accanimento. Il canale Intellinews ha riferito venerdì scorso che gli investigatori svedesi hanno trovato un drone sottomarino, integro e con tutta la carica di esplosivo intatta vicino all’unico tubo rimasto funzionante del sistema del Nord Stream, rimasto evidentemente indenne proprio per il fallimento dell’ordigno. Adesso l’articolo di Intellinews, che per la cronaca è considerata una fonte affidabile da Bloomberg e da The Economist, è stato tolto e il link che ho postato si riferisce ad una “immagine” rimasta sul web. L’esercito svedese, in particolare l’ Ordnance Disposal Command- che come è noto ha rifiutato di parlare delle indagini – ha trovato anche un cavo spezzato, ossia quello che avrebbe probabilmente dovuto far esplodere l’ordigno. Adesso il drone è stato recuperato e costituisce ormai la prova di chi ha effettuato l’attentato al Nord Stream, anche se questo è sottoposto al massimo segreto.
In realtà pochi giorni prima delle esplosioni erano comparse immagini di droni subacquei nelle vicinanze dei tubi del gas e l’esperto di tecnologia della difesa tedesca Thorsten Pörschmann ha analizzato queste immagini in una videointervista con il Prof. Dr. Christian Rieck deducendone che chi ha fatto l’attentato voleva si sapesse che la cosa era intenzionale: la detonazione avrebbe potuto essere eseguita con il minimo sforzo in modo tale che praticamente nessuno si sarebbe accorto di nulla. Tuttavia, l’azione è stata attuata in modo clamoroso e tale da attirare l’attenzione del mondo intero. La misurazione delle esplosioni a partire dai suoi effetti sono state causate da esplosivi equivalenti a 500 chilogrammi di tritolo, il che esclude qualsiasi incidente per applicazioni civili. Cariche esplosive di queste dimensioni potevano essere piazzate solo da un sottomarino, perché i subacquei non sarebbero stati in grado di farlo. L’effetto esplosivo corrisponde approssimativamente a quello di 2 tipiche mine subacquee che di solito vengono espulse dai sottomarini tramite i tubi lanciasiluri, ma in questo caso trasportate da droni per una maggiore precisione. Chi conosce il tedesco può seguire questo video che racconta tuttto questo nei particolari. Dunque abbiamo cariche di tipo militare caricare su droni e portate in loco da sottomarini di particolare silenziosità.
C’è un solo soggetto direttamente interessato a questa azione, che l’ ha persino minacciata quasi apertamente e che aveva i mezzi per attuarla nel modo che abbiamo visto, ovvero gli Usa che hanno organizzato l’attentato in maniera che non ci fosse una firma chiara, ma che facesse apparire per così dire in trasparenza il proprio sigillo. Gli svedesi che adesso sono entrati in possesso del drone e che hanno persino staccato un pezzo di tubo per analizzarlo si guarderanno bene dal rivelare ciò che hanno scoperto poiché sono in possesso di qualcosa di esplosivo e che ha un grande valore geopolitico: visto che il Nord stream 2 è interamente di proprietà russa sapere chi è l’attentatore potrebbe dar origine a una guerra mondiale nucleare che già non ha bisogno di ulteriori stimoli. Proprio oggi in vista del possibile attentato con una bomba sporca da parte dell’Ucraina e la conseguente canea occidentale che tenterà come al solito di invertire le responsabilità inconsapevole di poter dare origine a una catastrofica catena di eventi , la nave ammiraglia della flotta russa del Nord, l’incrociatore lanciamissili a propulsione nucleare Pietro il Grande ha preso il largo insieme ai sommergibili nucleari della flotta strategica russa,
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