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Italia e Germania sorelle nell’inflazione record e nell’incapacità di contenerla, semplicemente perché le ricette proposte sono diverse da quelle che dovrebbero essere seguite.
L’inflazione dei prezzi al consumo in Germania è salita ulteriormente al 10,4% su base annua nell’ottobre 2022, un nuovo massimo storico e al di sopra delle aspettative del mercato del 10,1%, sostenuta dalla debolezza dell’euro, dall’aggravarsi della crisi energetica e dalle continue interruzioni della catena di approvvigionamento. L’inflazione dei beni è salita al 17,8% dal 17,2% di settembre, guidata dagli alti prezzi dell’energia (43,0% contro 43,9%) e da una forte accelerazione dell’inflazione alimentare (20,3% contro 18,7%). Inoltre, i prezzi dei servizi sono aumentati a un ritmo più rapido del 4,0%, rispetto al 3,6% di settembre, e l’inflazione degli affitti è salita all’1,8% dall’1,7%. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,9% a ottobre, superando anche il consenso del mercato che prevedeva un aumento dello 0,6%.
Ecco il grafico che mostra come siamo ad un record che risale al periodo bellico
L’Italia non è messa tanto meglio, anche se per noi il record è minore, e quindi l’impatto psicologico, ma per noi il dramma, enorme, è proprio quello energetico. Secondo le stime preliminari, il tasso d’inflazione annuale in Italia è salito all’11,9% nell’ottobre del 2022, il valore più alto in oltre 38 anni, rispetto all’8,9% del mese precedente e superando le aspettative del 9,6%. L’accelerazione dei prezzi al consumo è stata attribuita principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia (73,2% contro il 44,5% di settembre), a causa del forte premio che l’Italia paga per approvvigionarsi di energia da fonti diverse dalla Russia. I prezzi dell’energia sono aumentati sia per quella non regolamentata (79,5% contro 41,2%) sia per quella regolamentata (62,1% contro 47,7%). I costi sono aumentati più rapidamente anche per gli alimenti (13,1% contro 11,4%), con un aumento dei prezzi più rapido sia per quelli lavorati (13,4% contro 11,4%) che per quelli non lavorati (12,9% contro 11%). Nel frattempo, il tasso di inflazione core annuale è salito a un nuovo record del 5,3%. Su base mensile, l’IPC ha registrato un balzo del 3,5%, il più grande guadagno mai registrato. Un disastro che è avvenuto tutto in un mese. Ecco il grafico:
Quindi anche per noi il problema inflazionistico è enorme e siamo sopra le due cifre. Il fatto è che non c’è tasso di interessi che possa tenere perché l’analisi dei dati, in entrambi i casi, viene a mostrare come l’origine dell’inflazione sia legata all’energia e ai prodotti alimentari. Per l’Italia l’aumento dei costi energetici è stato proprio drammatico, con numeri che fanno veramente paura. Come diciamo da tempo c’è un problema non di offerta monetaria, ma di domanda e offerta energetica. Se non si risolvono questi problemi tutto il resto è secondario.
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