mercoledì 2 febbraio 2022

A RIDOSSO DELLE ELEZIONI PRIMO MINISTRO AUSTRALIANO AMMETTE I PROPRI ERRORI SULLA GESIONE COVID

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A volte i politici dimenticano di essere ancora in una democrazia formale, per cui il posto che ricoprono è stato dato loro dai cittadini e sempre in loro risiede la scelta di destituirli. Così a quattro mesi dalle prossime elezioni, il primo ministro australiano sembra essersi improvvisamente ricordato di tutto ciò.

L’ammisione

Scott Morrison ha tenuto quest’oggi una conferenza al National Press Club, dove la stampa lo ha assaltato con domande scomode sulla sua gestione pandemica. La posizione del primo ministro è apparsa cauta. L’aria decisa e sicura di chi a tutti i costi voleva Djokovic fuori dal proprio Paese è stata sostituita da una sommessa ritirata. Morrison ha infatti ammesso i propri passi falsi e dichiarato di “non aver fatto tutto bene” durante la pandemia. Quando una giornalista gli ha però chiesto delle scuse per i propri errori, il Presidente ha sviato la domanda dando la colpa al virus: “Siamo tutti terribilmente dispiaciuti per ciò che questa pandemia ha fatto al mondo e a questo Paese“.

Il primo ministro perde consensi

Le ammissioni di Morrison arrivano evidentemente in un momento in cui la macchina della propaganda deve essere ben lucidata. Le elezioni del 2022 infatti si avvicinano, dovendo essere indette al massimo a maggio. Dai primi sondaggi, però, il Presidente si vede in netto svantaggio rispetto al candidato laburista. Secondo il report che Newspoll ha pubblicato domenica l’opposizione è molto avanti, con un consenso che sfiora il 56%, mentre il tasso di approvazione di Morrison è sceso al punto più basso da febbraio 2020. A quanto pare lo stesso primo ministro attribuisce il proprio declino alla gestione pandemica.

La folla di manifestanti

Fuori dall’edificio dove si è tenuta la conferenza si sono fatti anche sentire i cittadini australiani. Una discreta folla di dimostranti contrari alla vaccinazione hanno manifestato con striscioni e intonato inni come: “non obbediremo” e “niente più booster”. Proprio nei giorni scorsi il ministro della salute aveva appunto parlato di quarta dose. I manifestanti ispirati dal gesto candese hanno inoltre bloccato la strada con i propri autoveicoli, che già lunedì 31 si erano spesi in una carovana per raggiungere Canberra e affrontare la polizia davanti al Parlamento.

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