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di Davide Gionco
Ogni giorno siamo sottoposti al “bollettino di guerra” del
coronavirus che ci viene trasmesso dal telegiornale o dal giornale
“mainstream” di turno. Il tono è sempre allarmistico. Le notizie vengono
date in modo da mettere in evidenza i fattori che possono generare
inquietudine negli ascoltatori, sia nei toni, sia nelle immagini, si
nella selezione dei dati. L’immagine di operatori sanitari abbigliati
contro potenziali infezioni rafforza il tono allarmistico delle notizie.
Se un dato varia in modo migliorativo, questa variazione viene
sminuita con un “MA”. Ad esempio: “Diminuisce il numero di ricoverati
per covid-19, ma si registrano ancora 10 morti”.
Se un dato varia in modo peggiorativo, questa variazione numerica viene
messa in evidenza, senza spiegare la rilevanza concreta di quel dato. Ad
esempio “Aumenta il numero dei contagiati”, senza spiegare che si
tratta al 95-97% di contagiati che non manifestano alcun sintomo o
sintomi estremamente lievi. Questo mentre il dato dei casi sintomatici
non viene neppure citato.
Negli ultimi giorni si è registrato un obiettivo aumento dei casi di
positività al coronavirus, come anche del numero di ricoveri
ospedalieri.
La manipolazione dei dati numerici viene fatta giocando sulla scala di rappresentazione.
Ad esempio nell’immagine qui sopra l’asse verticale varia fra 700 e 1000, amplificando la rilevanza della variazione.
Se gli stessi dati vengono rappresentati su di una scala differente, l’effetto visivo è totalmente differente.
Con una scala verticale che varia fra 0 e 2000 unità, la crescita
della curva è molto meno visibile, mentre si evidenzia molto di più la
costanza dei valori dal 15 luglio al 16 agosto.
La manipolazione dei dati avviene anche selezionando l’intervallo temporale (l’asse orizzontale).
Se i dati dal 15 luglio ad oggi vengono rappresentati insieme ai dati
dei mesi precedenti, quando eravamo nel pieno della pandemia, l’effetto è
totalmente differente.
Da questa immagine risulta evidente che il numero di ricoveri
ospedalieri è rimasto costante da almeno 2 mesi. Questo non significa
che non si debba stare attenti nel prevenire la diffusione del covid-19,
ma significa che la situazione non è per nulla comparabile a quella
della scorsa primavera.
I dati diffusi dal sito di Repubblica.it, ad esempio, mettono in
evidenza il numero dei contagi giornalieri (in rosso), senza precisare
se si tratti di casi con rilevanza ospedaliera oppure no. Il che fa una
grande differenza.
Mette in evidenza il rapporto fra i nuovi contagi ed i casi testati,
senza dire che si tratta per la stragrande maggioranza di casi
asintomatici. E’ come se volessimo rilevare la variazione di casi di
raffreddore in italia, mettendo in evidenza il loro aumento, ma senza
ricordare che si tratta solo di un raffreddore.
Questo mentre il dato significativo, che è il numero di ricoveri
ospedalieri, è decisamente molto meno preoccupante, pur richiedendo
responsabilità ed attenzione da parte dei cittadini.
Il dato dei morti per coronavirus, da molti giorni al di sotto delle
10 unità per giorno, non è di per sé significativo, dato che si tratta
di persone che si sono contagiate mediamente qualche mese fa. Non ci
viene detto nulla sul tempo di degenza fra il ricovero e la loro morte.
Non ci viene detto che in Italia, ogni giorno, muoiono circa 2000 persone, la maggior parte delle quali per malattia.
Ovvero: avere meno di 10 morti al giorno per coronavirus significa essere arrivati praticamente a zero.
Infatti il numero di morti giornaliero causati da altri virus, di
diversi tipi e non oggetto di campagne di “sensibilizzazione mediatica” è
ben superiore e non fa notizia.
Il dato più rilevante per valutare la pericolosità della pandemia di
covid-19 in Italia è certamente l’andamento giornaliero del numero di
nuovi ricoveri in terapia intensiva. Si tratta delle persone colpite in
modo grave dalla malattia e che rischiano effettivamente la vita. Un
altro dato che non ci viene mai riportato.
Effettivamente la riduzione delle distanze sociali e l’aumento dei
contatti con soggetti esteri ha portato ad un aumento dei casi in
terapia intensiva nel corso del mese di agosto. Si tratta di un dato
certamente più significativo dei “casi positivi” che comprendono molte
persone che in realtà non hanno alcun problema sanitario.
Questo dato dovrebbe invitare alla prudenza, soprattutto per le persone a rischio, anziane o già con altre patologie.
Lo stesso dato, però, viene molto relativizzato se cambiamo la scala di riferimento.
In realtà dal 15 luglio ad oggi il numero giornaliero di nuovi
ricoverati in terapia intensiva è rimasto costantemente al di sotto
delle 70 unità, pari allo 0,00012% della popolazione italiana.
Se poi guardiamo ai mesi di pandemia nel loro insieme, il dato viene ancora di più relativizzato.
La pandemia è sostanzialmente finita a fine giugno, dopo di che il
numero di ricoveri giornalieri in terapia intensiva è rimasto
sostanzialmente costante. Ora siamo in un periodo in cui è richiesta
attenzione, dato che si tratta di una malattia per la quale non sono
ancora state prodotte delle terapie di prevenzione (vaccino) o di cura
efficace dimostrata, ma davvero non esistono dati che giustifichino
l’allarmismo quotidiano di tv e giornali.
Il principale motivo di questo atteggiamento dei media non è il
desiderio di informare i cittadini, ma piuttosto la volontà di sfruttare
le emozioni, in modo da ridurre il senso critico delle persone. Si
tratta di una delle 10 “tecniche” di manipolazione di massa descritte
dal filosofo americano Noam Chomsky.
Uno degli ideologi dell’Unione Europea, il francese Jacques Attali, già nel 2009 scriveva che “una piccola pandemia ci permetterà di instaurare un governo mondiale”.
Governare il mondo non significa necessariamente controllarlo
militarmente. E’ sufficiente che il poteri forti, quelli che lo
intendono governare, dispongano di strumenti per imporre agli abitanti
del mondo di fare quanto essi desiderano fare.
Quale strumento migliore della paura di un virus “incontrollabile”
per ridurre l’opposizione razionale a chi intende impoverirci
economicamente, facendo prevalere delle reazioni emotive e irrazionali
che ci portano ad accettare quello che il governo di turno, per
“difenderci dalla pandemia”, ci propone e impone?
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