giovedì 27 agosto 2020

134 MORTI A 13. Qual’è la vera emergenza sanitaria?

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Il bollettino dei casi COVID-19 del 26 agosto per l’Italia riporta 13  morti. Ieri sono stati 4. Ogni vita è importante, sicuramente, anche quelle di questi morti in questi giorni. Però vorrei scrivere poche righe per farvi ragionare su un dato.
Nel 2019 l’ANSA dava notizie di un boom delle infezioni ospedaliere per sepsi in Italia. Nel 2016 il numero dei morti per questa causa era passato da 18 mila nel 2003 a 49 nel 2016. Facendo una media giornaliera sono oltre 134 morti al giorno per la banale, dolorosissima cancrena.
Perche covid-19 è un’emergenza che mobilita il governo e le infezioni ospedaliere non lo sono?
Per alcuni banali motivi:
  •  nessuna big pharma diventerà miliardaria più di quanto sia per la scoperta di un antibiotico di frontiera da uso ospedaliero;
  • nessun guru della virologia potrà andare a predicare in TV su questo tema;
  • questo argomento richiama direttamente le responsabilità dei vari governi che si sono succeduti e che, tagliando sempre più le risorse, hanno contribuito all’esplosione di queste morti. Senza un decennio di tagli al bilancio probabilmente le situazioni igieniche degli ospedali sarebbero state migliori, le misure di sicurezza più strette, le ricerche delle soluzioni più avanzate, ed i morti in minor numero;
  • questa battaglia avrebbe soltanto salvato vite e non avrebbe mai autorizzato misure estreme o la nascita di un governo autocratico. basato sui Dpcm.
Quindi il covid-19 è un’emergenza, i morti per sepsi no, anche se le loro cause sarebbero più facilmente affrontabili, e fin da subito. Anche la medicina alla fine è una questione di mero potere, lo strumento per nascondere il fallimento di una politica sociale ed economica dietro l’emergenza per il virus. Però il fallimento è sotto gli occhi, tangibile, e ne stiamo pagando tutti il costo.

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