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Se uno legge i giornali senza farsi domande, capisce questo.
Se un poveraccio qualsiasi, accusato di un qualsiasi reato, scappa all’estero, è un “latitante”. E su di lui si addensa, già con la parola, il marchio della condanna.
Se invece scappa un re – come Juan Carlos di Spagna – per volgari truffe al fisco (da una posizione di indubbio vantaggio, essendo il re…) e riciclaggio di denaro, allora è “in esilio volontario”.
Con l’aura romantica dell’incompreso in patria…
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