Tutti i giorni mi
chiedo se sono sano, non proprio del tutto ma almeno per quanto
riguarda il Coronavirus.
Non ho sintomi particolari, mi sento
discretamente bene compatibilmente con i soliti acciacchi, perciò
non sono malato e quindi posso uscire per le necessità concesse
dallo stato di eccezione con i vari aggeggi di protezione
individuale.
redazione diffusa campagnanoR@P
Posso anche andare
fuori dal Comune per lavoro e altre necessità concesse. Fino a
sabato scorso, poi Zona Rossa.
Sono diventato un
potenziale pericolo per il resto degli italiani, campagnanesi esclusi
visto che condividiamo la stessa sorte. Ma sono sano come lo ero
venerdì. Sono sani anche tutti quelli che conosco di Campagnano e
quelli che incontravo e continuo ad incontrare durante i percorsi
limitati delle necessità consentite.
Eppure i soldati
vigilano affinché nessuno esca dal paese e nessuno, eccetto gli
autorizzati, entri. I militari proteggono il resto d’Italia dai
cittadini, tutti, di Campagnano, mentre a Campagnano per ovvie
ragioni possiamo e dobbiamo rischiare di ammorbarci reciprocamente
essendo tutti potenziali contagiati e per di più nella stragrande
maggioranza della peggiore e infida specie, quella asintomatica.
Dal momento che
siamo incolpevolmente contagiatori ci si aspetterebbe che le autorità
preposte adottassero un piano d’indagine epidemiologica con
screening progressivamente selettivi fino a campionare tutti i
residenti per isolare i positivi e controllare e monitorare la
cerchia dei conoscenti etc etc. Invece niente. Neanche per i parenti
stretti delle persone certamente positive.
Però il 2 Maggio si
dice che finiremo questa condizione di estremo isolamento. Il 2
Maggio saremo sani e/o guariti per decreto? L’Italia non dovrà più
essere protetta dai campagnanesi, da cui però sarà meglio ancora
per un po’ diffidare. Non si può mai sapere! Non è un gran
fortuna per un paese a pochi chilometri da Roma e per i suoi abitanti
che per la maggior parte lavorano fuori Campagnano.
E se un italiano di
qualsiasi paese o città ci domandasse come facciamo sapere di non
essere più infetti? Sulla base di quali controlli e analisi, esami
di laboratorio, dichiarazioni di medici e certificazioni attestanti
il nostro grado d’innoquità, possiamo considerarci sani? Potremo
facilmente contrattaccare chiedendo a questo ipotetico italiano di
dimostrarci lui quello che chiede a noi di dimostrare, ovvero di
essere sano. L’italiano non di Campagnano nel 99% dei casi non
potrà dimostrarci di essere o di essere stato più sano di un
campagnanese. La sola ma sostanziale differenza sta nella fortuna di
non essere finito in una zona rossa. Un marchio quasi indelebile. Una
Lettera scarlatta impressa nella Carta d’Identità più o meno
digitale. Già la diffidenza sociale sta scavando solchi profondi più
delle trincee, figurarsi se ci si potrà fidare di chi certamente
viene da un area di contagio e quindi sarà stato contagiato e quindi
contagerà. Eppure io e gli altri, moltissimi, quasi tutti i
residenti di Campagnano eravamo, siamo e saremo sani dal punto di
vista del Coronavirus. Fino a prova contraria. E per decreto, va beh
e allora eravamo infetti per decreto e sempre per decreto saremo di
nuovo sani. A quel punto dall’ultimo degli opinionisti al primo dei
rappresentanti pubblici, Presidente dei Consiglio, Presidente di
Regione e via via, preceduti dai vertici della Protezione Civile e
dai medici dell’unità di crisi dovrebbero venire a stringere mani
e baciare sulle guance il maggior numero di campagnanesi disponibili
e fiduciosi, per dimostrare con il loro esempio che non siamo ne noi
ne loro un pericolo per l’Italia. Come fossero in campagna
elettorale. Esempio calzante ma forviante: quante se ne dicono di
balle in campagna elettorale.
Ma a quel punto, per
la nota nemesi storica, prima di accogliere tutta questa simpatica
compagnia umana saremo noi di Campagnano a chiedere certificati di
sana e robusta costituzione a tutti. Perchè noi abbiamo avuto
l’onere e l’onore di avere un indennità per decreto ad hoc solo
per noi, territorialmente circoscritti, mentre quasi tutti gli altri
italiani hanno solo un generico decreto che ne stabilisce la
salubrità. Non c’è partita.
Se mai vorrete o
dovrete passare il confine di Campagnano procurativi tutte le
cartelle cliniche che attestino il vostro stato di salute, non per
sfiducia ma sai com’è.
Morale per noi il
danno è certo, per i sani e ancor di più per le persone che si sono
ammalate e un decreto non cancellerà la memoria.
Il solo modo per
uscirne è fare le analisi a tutti e darne conto con trasparenza e
correttezza al resto dell’Italia, così che gli italiani possano
verificare da soli che non siamo stati, siamo e saremo, più
rischiosi del resto del mondo.
Questo ce lo dovete
e lo dovete al resto d’Italia.
Ad oggi comunque
sono ancora sano. Credo.
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