venerdì 24 aprile 2020

Sovranità monetaria da Keynes ad Auriti (di Cosimo Massaro)

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di Cosimo Massaro
E’ arrivato il momento di agire, non abbiamo più tempo!

Le grandi Verità, osteggiate dall’establishment del potere, si affermano nell’esatto periodo storico in cui le necessità lo richiedono.
Oggi, tutti noi stiamo esattamente vivendo questo determinato periodo dove bisogna avere il coraggio di attuare quelle soluzioni, osteggiate e denigrate dal potere dominante.
Il vero nemico di tutti i popoli del mondo, da Sud a Nord da Est ad Ovest è l’usuraio apolide cioè quella classe dominante turbo-capitalistica e senza frontiere. Naturalmente per poter combattere contro questo grande moloch servono tutte le forze buone di questo nostro amato Paese.
Pertanto oggi è necessario andare oltre le ideologie novecentesche, oltre la lotta “partigiana – fascista” e oltre quel risorgimento, voluto da alcuni massoni banchieri usurai, che hanno finanziato una guerra fratricida finalizzata non ad unirci ma bensì a dividerci, rendendo il sud perenne colonia del nord come oggi stanno facendo con lo stesso sistema colonialistico tra nord e sud Europa. E’ arrivato il momento di unire veramente tutti i popoli italici in un UNICO SPIRITO DI POPOLO ITALIANO dove si rispettino le peculiarità di ognuno. Solo uniti potremo vincere contro l’usurocrazia e le loro lobby di potere che dominano il nostro Amato Paese e non solo.
Dobbiamo riprenderci tutte quelle Sovranità fondamentali che ad un Popolo Sovrano spettano di diritto per definirsi tale:

-Sovranità Culturale & mass-mediatica: cioè valori umani e spirituali provenienti dalla nostra tradizione storico culturale e capacità di comunicare con il popolo attraverso quei canali divulgativi liberi da lobby di potere che li utilizzano per imporre il loro pensiero unico dominante.
-Sovranità Monetaria & Politica: con una moneta di proprietà del popolo italiano, non emessa a debito e capacità di poter decidere del nostro destino grazie ad una nuova classe dirigente non asservita ai poteri usurocratici.
-Sovranità Alimentare & Energetica: sfruttare e mettere al servizio del popolo tutte quelle risorse alimentari di cui il nostro paese è ricchissimo grazie alla sua preziosa biodiversità e riprendere tutte quelle politiche energetiche e di ricerca che ci liberino dalla sudditanza verso altre Nazioni.
La sovranità culturale e mass-mediatica è situata al primo posto perché tutti i disagi che viviamo sono frutto dell’ignoranza soprattutto indotta attraverso i canali divulgativi completamente in mano all’èlite usurocratica divulgatrice del pensiero unico dominante. Fatta questa precisazione di seguito, per tale motivo, mi preme fare alcuni chiarimenti in merito ai princìpi fondamentali della Sovranità Monetaria, secondo il pensiero filosofico-giuridico-sociale della dottrina monetaria auritana, di cui due sono punti fondanti:
-Moneta emessa senza debito
-Moneta di proprietà del popolo

Possiamo andare oltre Keynes? Si! Auriti ci ha indicato la via
La moneta non dovrebbe nemmeno essere di proprietà dello Stato, che in qualità di fantasma giuridico, deve sempre essere considerato come uno strumento funzionale al popolo e non viceversa come avviene oggi. Anche la repubblica sociale cinese, ad esempio, ha la sua moneta, ma i benefici di tale emissione non sono certo del popolo cinese ma dell’oligarchia partitica comunista che ne gestisce l’emissione e che, nascondendosi appunto, dietro al fantasma giuridico della R.P.C. (Repubblica Popolare Cinese), si approfitta di tale situazione per sfruttare il proprio popolo.
Inoltre la moneta non deve essere solo finalizzata alla piena occupazione, ma serve anche a duplicare la ricchezza di un popolo, attraverso quel valore monetario generato dalla convenzione sociale. Prima di svolgere la sua funzione economica, deve assolvere alla sua finalità giuridica, cioè quella di essere strumento portatore di quel valore convenzionale, di proprietà del popolo che l’ha emessa e riconosciuta come strumento di scambio dei beni.
Di seguito riporto i punti chiave del manifesto ideologico per la Giustizia Monetaria del Professor Giacinto Auriti, fondamentali a garantire una moneta come strumento di diritto sociale:
  1. Moneta di proprietà del portatore
  2. Senza riserva.
  3. Rarità monetaria controllata e finalizzata agli interessi sociali e non a quelli dell’usura.
  4. Reddito monetario di cittadinanza.
  5. Codice dei redditi sociali.
  6. Trattenuta all’origine dei fondi per esigenze fiscali di pubblica utilità.
  7. Moratoria dei debiti (ed eventuale sciopero dei debitori) in attesa dell’accertamento della proprietà dei valori monetari e della relativa compensazione di dare-avere.
  8. Costituzione di un dicastero per il risarcimento danni da usura (analogo al risarcimento danni di guerra).
  9. Divieto di signoraggio: tutti possono prestare moneta tranne chi la emette.
Il punto “9” merita un doveroso approfondimento: il professore citava sempre la seguente frase “Tutti possono prestare moneta nella fase della circolazione tranne all’atto della sua emissione”.
E’ importante comprendere che le due fasi sono distinte e separate. L’atto spirituale della creazione del valore monetario, essendo una convenzione sociale, peculiarità dell’uomo e della cultura della vita, deve avvenire senza l’emissione di un debito, ed essere concepita come credito, cioè vera ricchezza spendibile. Solo in seguito, entrando nella fase della circolazione monetaria, tutti potranno prestare moneta, compreso lo Stato, per il benessere pubblico, attraverso le varie tipologie di prestiti che si possono effettuare, come quello a fondo perduto, per finanziare ad esempio la ricerca nei vari campi del sapere, per incentivare settori dell’economia che richiedono un certo sviluppo, oppure per elargire prestiti ad interesse per agevolare qualsiasi attività economica o per il risparmio. Nella fase circolatoria del denaro, cosa importante da eliminare, è la tesorizzazione del denaro generata dagli avidi.
Non è quindi sufficiente “ritornare agli anni ’70 e ‘80”, quando il Tesoro emetteva più titoli di debito per disporre di più moneta. Anche se il meccanismo funzionava, esso portava da un lato alla concentrazione di ricchezza nelle tasche di poche persone (chi aveva più risparmi, li moltiplicava investendoli ini titoli) e dall’altro lato l’uso del termine “Debito Pubblico” per qualcosa che serve a misurare l’ammontare dei risparmi garantiti dallo Stato ha generato confusione e dissonanza cognitiva nella popolazione, che da 40 anni è stata ingannata, convincendola che “dobbiamo pagare il debito pubblico”. La combinazione di questi due fenomeni ha trasformato il debito pubblico in uno strumento della speculazione finanziaria che strozza gli stessi popoli che lo hanno emesso. E’ necessario uscire dalla schiavitù mentale e culturale millenaria del concetto di debito. Le parole sono importanti e bisogna stare attenti come le si usano, soprattutto in questo periodo storico dove l’ingegneria sociale, attraverso il suo utilizzo, genera un vero e proprio lavaggio del cervello alla masse. Non è sufficiente emettere una “moneta sovrana” come quella emessa negli Stati Uniti d’America con la Federal Reserve e dal Giappone con la sua Banca Centrale, perché anche i popoli di queste nazioni sono schiacciati dal neoliberismo imperante e dal concetto di moneta debito. L’unico beneficio che hanno è quello di avere delle catene un po’ più lunghe rispetto alle nostre che utilizziamo l’euro.

Creazione e circolazione monetaria
La massa monetaria deve possedere, come spiegato già dal Prof. Auriti, la qualità del valore, come un tempo era prerogativa dell’oro, e non la sua negatività, cioè quella rarità dovuta alle cause naturali. La sua quantità deve essere sempre commisurata alle potenzialità del sistema economico nazionale, per mantenere il corretto equilibrio del sistema organico sociale, esattamente come avviene in un corpo organico sano che possiede sempre la giusta quantità di sangue rispetto alla dimensione del proprio corpo.
Non bisogna mettere in circolo troppa moneta, altrimenti si inflaziona, e non si deve limitare eccessivamente la sua circolazione altrimenti si va in deflazione, cioè verrebbe a mancare quel “carburante” che serve al “motore” dell’economia produttiva.
Pertanto dovrà circolare sempre quella giusta quantità di moneta calcolata in base al numero degli abitanti della nazione e alla quantità dei beni e servizi prodotti e scambiati.
Una volta creata la giusta quantità di massa monetaria dall’interno del sistema sociale, una possibile continuazione di tale processo di emissione e circolazione potrebbe svolgersi in questo modo:
-La nuova moneta creata dal nulla e senza debito, dovrà essere quantificata dal Ministero del Tesoro e creata dalla Zecca dello Stato secondo le direttive del Governo per essere depositata in un Conto Patrimoniale dello Stato presso una Banca Centrale Pubblica.
-La Banca Centrale, dovrà essere dichiarata di proprietà pubblica ad azionariato popolare, per consentire la distribuzione della ricchezza derivante dal signoraggio al popolo italiano che per diritto storico e culturale ne possiede le giuste caratteristiche. Da questa situazione, in seguito, potrà nascere anche il vero reddito di cittadinanza pensato dal professore par dare dignità alla vita a per far sì che ogni uomo abbia tutte quelle minime cose che gli servono per vivere.
-La massa monetaria, rappresentativa della ricchezza reale (cioè moneta cartacea, metallica e denaro scritturale) una volta depositata in un Conto Patrimoniale dello Stato, entrando nella fase successiva della circolazione monetaria, potrà essere prelevata per realizzare tutto ciò di cui una Nazione ha bisogno, contabilizzando le spese nel bilancio statale.

La Funzione delle tasse
Anche se nel concetto neokeynesiano, si ritiene la tassazione necessaria alla funzione circolatoria della moneta, occorre fare una importante precisazione. In realtà non sono le tasse a far circolare la moneta, ma bensì i bisogni che ognuno di noi ha. I bisogni sono il vero motore della produzione e dello scambio, e della conseguente generazione di ricchezza proprio come avviene anche in un qualsiasi corpo impegnato in una attività fisica: quando le sue fibre muscolari avranno bisogno di più ossigeno ed energia, questa sarà distribuita attraverso una maggior velocità della circolazione sanguigna. Si può affermare che la circolazione monetaria all’interno di una nazione nasce da un “bisogno fisiologico” che viene espletato attraverso uno strumento monetario ufficiale istituzionalmente riconosciuto dallo Stato. Una tassazione tra il 10% e 15%, comunque sia, anche in uno Stato con Sovranità Monetaria, sarà necessaria per mantenere sempre nel giusto equilibrio la massa monetaria con i beni da scambiare, per avere in cambio da parte dello Stato servizi e infrastrutture e per chiudere il cerchio della circolazione monetaria “Stato-Popolo-Stato”, esattamente come avviene anche nella nostra circolazione sanguigna tra “cuore-sistema arterioso e venoso-cuore”.

Soluzione
Ora fatte le dovute precisazioni in ambito monetario, dobbiamo attuare tutto ciò che il determinato periodo storico richiede. Serve denaro direttamente sui conti correnti di famiglie e imprese per mangiare e per evitare una débâcle economico-sociale. Il tempo è finito, non possiamo andare oltre, dobbiamo salvare la nostra amata MADRE PATRIA e dobbiamo farlo da soli.
Serve una classe dirigente forte, con le idee chiare e che abbia il coraggio di attuare il nostro sacrosanto diritto di sostenere tutto ciò di cui abbiamo bisogno, compreso quello dell’emissione di un nuovo strumento di valore come ad esempio le “Stato Note”.
Nei trattati europei, per la precisione nell’art. 128 del Trattato di Lisbona, si prende in considerazione solo la moneta legale e la moneta metallica. La prima si riferisce alle banconote in euro, che sono prerogativa dell’Eurosistema (BCE e Banche Centrali Nazionali) e la seconda si riferisce alle monetine metalliche coniate dagli Stati. Non vi è scritto in nessun articolo dei vari trattati il divieto di emissione di “Stato Note” a solo utilizzo interno nazionale, pertanto, secondo il “Diritto” e la “Legge” ciò che non è vietato esplicitamente è consentito. Anche nell’articolo 117 della nostra Costituzione è scritto in chiaro, che la potestà legislativa appartiene alla Stato e nello specifico al “punto E” viene citata esplicitamente anche la moneta.
Occorre un periodo di transizione con una doppia circolazione in euro e Biglietti di Stato a corso legale a solo utilizzo interno anche per rinforzarci strategicamente e per rientrare in possesso di tutti i nostri asset strategici.
Pertanto occorre immediatamente attuare le seguenti cose:
-Il Tesoro, da subito, deve elargire finanziamenti a fondo perduto tramite Biglietti di Stato a Corso Legale (Stato Note), senza debito e di proprietà del popolo. Distribuendoli, in prima battuta, elettronicamente attraverso il circuito postale e successivamente anche in maniera cartacea.
-La distribuzione della quota di reddito dovrebbe avvenire per diritto alla vita a tutti i cittadini italiani, residenti in Italia, attraverso un codice dei redditi sociali. Momentaneamente si potrebbe utilizzare quello fiscale.
-Nel frattempo, con le dovute cautele, è necessario far riaprire economicamente tutto il Paese.
-La nuova emissione di Biglietti di Stato servirebbe a riportare gran parte della produzione in Italia, per ridare lavoro agli italiani e per questioni di sicurezza nazionale.
-Occorre bloccare le imposte! Se la gente non ha lavorato ed incassato è elementare capire che le tasse non si possono pagare! Queste non devono essere rimandate, ma eliminate.
Dobbiamo uscire dall’indottrinamento culturale subìto in tutti questi anni nel farci credere che non possiamo fare nulla perché fortemente indebitati e che siamo “brutti sporchi e cattivi”. Purtroppo, attraverso l’ingegneria sociale, sono riusciti ad instillare nella coscienza popolare il fatto che non siamo buoni a nulla. Ma questo è totalmente falso. In questo periodo storico stiamo vivendo la sindrome dell’aquila che si credeva un pollo come ha ben descritto nel suo libro Anthony De Mello. Ma noi non siamo un pollo, siamo un’aquila, in questo momento un po’ ferita, è vero, ma sempre aquila siamo. Fino al 1994, in ambito economico-monetario, eravamo la IV potenza mondiale, inutile ricordarvi il nostro inestimabile patrimonio storico-culturale-produttivo   in tutti gli ambiti del sapere e del fare, abbiamo nel nostro DNA il genio italico, derivante dalla nostra millenaria storia, che affonda le sue radici nello spirito dei mille popoli italici.
Occorre solo il coraggio di agire, soprattutto ora che siamo ad un bivio “Vivere oppure Morire” in barba a tutti i trattati. Ma per farlo è necessario entrare nelle stanze decisionali e questo rimane il grande dilemma. Come fare? A Noi la scelta…

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