Solo in Piemonte saranno 1.762. Da 9 a 13 settimane di cig a livello nazionale.
repubblica.it DIEGO LONGHIN
Gli "eroi dei supermercati", quelli che qualcuno definiva come gli eroi di serie B perché non lavoravano nelle corsie degli ospedali ma in mezzo agli scaffali, finiscono in cassa integrazione. Hanno garantito l’apertura nei giorni dell’emergenza Covid e del lockdown, esponendosi al rischio del contagio. Ora iniziano ad arrivare ai sindacati le richieste di cassa integrazione da parte delle catene della grande distribuzione.
La prima è Carrefour che ha deciso di approfittare della cassa in deroga prevista dal decreto Cura Italia e ha chiesto l’ammortizzatore sociale per 4.472 dipendenti concentrati nelle regioni del Nord Italia. In particolare Piemonte e Lombardia: nella prima 1.762 dipendenti, nella seconda 1.449. Poi le altre.
Carrefour nella lettera ai sindacati di richiesta della Cassa denuncia un calo di fatturato provocato dalla crisi coronavirus e chiede di accedere allo strumento, anche perché il settore non può approfittare degli strumenti ordinari. E il gruppo francese calibra tutte le misure messe a punto dal governo, così da poter fare il massimo di cassa previsto.
“Il ricorso a tale ammortizzatore interesserà il personale dipendente degli ipermercati Carrefour sopra indicati con una riduzione della prestazione lavorativa del personale coinvolto”, si legge. La cassa inizierà lunedì prossimo e andrà avanti fino al 31 agosto. Periodo massimo di nove settimane per gli ipermercati di Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana, Lazio e Sardegna. Tredici settimane per gli ipermercati di Lombardia, Veneto, Emilia Romagna.
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