Più un sistema è virtuoso e meno
scarti produce, o meglio, se un sistema è virtuoso quegli stessi scarti
li reinserisce nel sistema, come fa il mondo animale e vegetale che
reintegra nel ciclo tutto ciò che dal ciclo viene prodotto, si chiama
“economia circolare”.
Le nostre disgraziate
società capitalistiche che tanto ci piacciono e ci stimolano per
opportunità ed offerta di mercato, producono rifiuti di ogni tipo,
rifiuti velenosi per l’ambiente e per l’uomo, avvelenano e sfruttano le
risorse limitate di tutti generando malattia e morte. E questo lo
sappiamo tutti.
Ma questo sistema genera anche altri tipi di rifiuti, le persone che non ce la fanno!
In
questo consumo frenetico lineare e bulimico in cui tutto l’occidente
vive in un area di beneficio rubando otto decimi dei beni al resto del
mondo, consumando l′80% delle risorse di tutti, si producono: immigrati,
senza tetto, gente che vive ai margini della società e delinque e
riempie carceri. Rifiuti della società di cui la società non si cura.
Respinge
gli immigrati e li stipa in centri sovraffollati come fa con gli
animali che servono alla sua produzione alimentare, abbandona alla
carità e alla cura di altri pochi uomini volenterosi, gli uomini e le
donne senza casa, che dormono per terra sotto gli stracci, alle
stazioni, per casomai sgombrarli anche da lì per non vederli, vieta loro
di occupare immobili abbandonati frutto della speculazione finanziaria e
che gli sia allacciata l’acqua, bene primario, per bere e con cui
“lavarsi le mani”.
Li stipa nelle carceri oltre
misura, oltre i loro crimini, nonostante i loro diritti fondamentali di
“tutelare la salute e la vita”, 11mila esuberi valutati in tempo di
pace, almeno il doppio in tempo di virus globale. Ossia 22mila persone
in più di quelle che ci potrebbero stare in quegli spazi angusti.
Ma
cosa importa? Sono scarti. Eppure come vi dicevo all’inizio, un sistema
si giudica nella sua efficienza dalla capacità di non generare
rifiuti.
Questo sistema è dunque sbagliato, corrotto,
marcio da revisionare, perché i suoi scarti lo stanno sommergendo, non
riesce più a smaltiti, a nasconderli... a porvi rimedio. E noi non
possiamo dormire tranquilli come se niente fosse e andare avanti.
Eppure
resto basita a leggere l’alzata di scudi quando solo si ipotizza una
patrimoniale sui grandi capitali, sulle rendite finanziarie, anche una
tantum, anche di emergenza covid-19,
il dio mercato che pure ci ha mostrato tutto il suo fallimento, la sua
faccia crudele in tutta la sua nudità, ancora affascina con la favoletta
del “sogno americano”, dell’uomo che se vuole può, del benefattore che
dà lavoro e fa investimenti, non si vede sotto la patina luccicante,
sotto il trucco pesante, lo sfruttamento, l’evasione, la sproporzione,
non si riesce a comprendere ancora che se il terreno sotto frana, più
pesante è la struttura sopra, più velocemente tutto cadrà a valle
rovinosamente?
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