venerdì 3 aprile 2020

Gli ultimi, perché è giusto parlare di una patrimoniale sui grandi capitali.

Gli ultimi, perché è giusto parlare di una patrimoniale sui grandi
Più un sistema è virtuoso e meno scarti produce, o meglio, se un sistema è virtuoso quegli stessi scarti li reinserisce nel sistema, come fa il mondo animale e vegetale che reintegra nel ciclo tutto ciò che dal ciclo viene prodotto, si chiama  “economia circolare”.

Le nostre disgraziate società capitalistiche che tanto ci piacciono e ci stimolano per opportunità ed offerta di mercato, producono rifiuti di ogni tipo, rifiuti velenosi per l’ambiente e per l’uomo, avvelenano e sfruttano le risorse limitate di tutti generando malattia e morte. E questo lo sappiamo tutti. 
Ma questo sistema genera anche altri tipi di rifiuti, le persone che non ce la fanno! 

In questo consumo frenetico lineare e bulimico in cui tutto l’occidente vive in un area di beneficio rubando otto decimi dei beni al resto del mondo, consumando l′80% delle risorse di tutti, si producono: immigrati, senza tetto, gente che vive ai margini della società e delinque e riempie carceri. Rifiuti della società di cui la società non si cura.
Respinge gli immigrati e li stipa in centri sovraffollati come fa con gli animali che servono alla sua produzione alimentare, abbandona alla carità e alla cura di altri pochi uomini volenterosi, gli uomini e le donne senza casa, che dormono per terra sotto gli stracci, alle stazioni, per casomai sgombrarli anche da lì per non vederli, vieta loro di occupare immobili abbandonati frutto della speculazione finanziaria e che gli sia allacciata l’acqua, bene primario, per bere e con cui “lavarsi le mani”. 
Li stipa nelle carceri oltre misura, oltre i loro crimini, nonostante i loro diritti fondamentali di “tutelare la salute e la vita”, 11mila esuberi valutati in tempo di pace, almeno il doppio in tempo di virus globale. Ossia 22mila persone in più di quelle che ci potrebbero stare in quegli spazi angusti. 
Ma cosa importa? Sono scarti. Eppure come vi dicevo all’inizio, un sistema si giudica nella sua efficienza dalla capacità di non generare rifiuti. 
Questo sistema è dunque sbagliato, corrotto, marcio da revisionare, perché i suoi scarti lo stanno sommergendo, non riesce più a smaltiti, a nasconderli... a porvi rimedio. E noi non possiamo dormire tranquilli come se niente fosse e andare avanti.
Eppure resto basita a leggere l’alzata di scudi quando solo si ipotizza una patrimoniale sui grandi capitali, sulle rendite finanziarie, anche una tantum, anche di emergenza covid-19, il dio mercato che pure ci ha mostrato tutto il suo fallimento, la sua faccia crudele in tutta la sua nudità, ancora affascina con la favoletta del “sogno americano”, dell’uomo che se vuole può, del benefattore che dà lavoro e fa investimenti, non si vede sotto la patina luccicante, sotto il trucco pesante, lo sfruttamento, l’evasione, la sproporzione, non si riesce a comprendere ancora che se il terreno sotto frana, più pesante è la struttura sopra, più velocemente tutto cadrà a valle rovinosamente?

Nessun commento:

Posta un commento