2. Berlino, 17 novembre: il
Presidente Obama, parlando delle elezioni americane, ha saggiamente
detto: "non è la fine del mondo". E' vero, ma se non è la fine del
mondo, è però la fine od il principio della fine di "
un" mondo.
3. Come è stata l'America che più o meno un quarto di secolo fa ha determinato l'avvio della "
globalizzazzione",
così è ancora dall'America che ricomincia la storia superando un pur
recentissimo passato ed irradiando nel mondo un nuovo (o vecchissimo)
modello politico: il "
mercantilismo".
Ed è per
questo che è insieme sbagliato e illusorio tentare di ridurre e
demonizzare tutto quanto sta succedendo parlando solo di "
protezionismo".
E ciò perché quella del "
mercantilismo"
è una realtà politica diversa e molto più complessa. Una formula che
combina insieme sovranità nazionale e forza politica, Stato e mercato, e
tutti questi elementi non isolati ma all'opposto proiettati
dall'interno verso l'esterno.
La storia non si ripete mai per
identità perfette, ma come per (fatale) alternanza tra fasi della storia
è, quello che si sta profilando, un modello politico non diverso da
quello che si è integrato qualche secolo fa in Europa, qui divenendo una
delle basi costitutive della "modernità".
E chi scrive, sottoposto negli anni passati all'accusa di "
colbertismo", crede oggi di avere titolo per parlarne, nella transizione tra un mondo che finisce ed un mondo che comincia.