Nel nostro paese sempre meno risorse destinate ai bambini. I dati nel dossier di Save the Children che sarà diffuso oggi insieme all'indagine "Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani". Una famiglia su 3 non può pagare università a figli.
ROMA - E' un vero e proprio 'furto di futuro' quello che si sta consumando ai danni dei bambini, adolescenti e giovani che vivono in Italia. La povertà, sociale, economica, d'istruzione, di lavoro, li sta colpendo come non mai derubandoli di prospettive e opportunità. E con il futuro di chi è giovane oggi, si sta disintegrando il futuro del nostro paese. A lanciare l'allarme è il nuovo dossier di Save the Children "L'isola che non sarà" diffuso oggi insieme all'indagine "Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani", in occasione del lancio della campagna Allarme infanzia.Quattro le principali e più pesanti 'ruberie' commesse a spese del 'giovane capitale umano:
1) il taglio dei fondi per minori e famiglia, con l'Italia al 18esimo posto nell'Europa dei 27 per spesa per l'infanzia e famiglia, pari all'1,1% del Pil;
2) la mancanza di risorse indispensabili per una vita dignitosa: dunque 'furto' di cibo, vestiti, vacanze, sport, libri, mensa e rette scolastiche e universitarie (quasi il 29% dei bambini sotto i 6 anni, pari a 950.000 circa, vive ai limiti della povertà tanto che il nostro paese è al 21esimo posto in Europa per rischio povertà ed esclusione sociale fra i minori 0-6 anni, e il 23,7% vive in stato di deprivazione materiale).
3) E ancora: il furto d'istruzione è la terza ruberia con l'Italia 22esima per giovani con basso livello d'istruzione (il 28,7% tra i 25 e i 34 anni per dispersione scolastica, pari al 18,2% di under 25 e l'Italia all'ultimo posto per tasso di laureati: il 20% dei giovani fra 30 e 34 anni, pari a 760.000;
4) furto di lavoro: disoccupati sono il 38,4% degli under 25, il quarto peggior risultato a livello europeo mentre i Neet (giovani che non lavorano e non sono in formazione) sono 3 milioni e 200.000 e posizionano il nostro paese al 25esimo posto su 27. Il 31% di madri e padri italiani infatti ammette di non poter pagare l'università dei figli, i quali dovranno trovarsi un lavoro per contribuire alle spese (secondo il 22% dei genitori intervistati), salvo chiedere un prestito (9%).
"Per quantificare il furto di futuro che si sta commettendo ai danni delle giovani generazioni, Save the Children ha utilizzato 12 indicatori Eurostat che permettono di comparare le chance dei bambini italiani con quelle dei loro coetanei europei", ha spiegato Valerio Neri, direttore generale Save the Children Italia, "il risultato, riassunto in 5 mappe e classifiche dei 27 paesi dell'Ue, compresa l'Italia, è deprimente. Considerando i diversi indicatori, il nostro paese si posiziona per 7 volte oltre il ventesimo posto in classifica. Un posizionamento molto negativo che Save the Children ha tradotto in una mappa sintetica in cui l'Italia appare di dimensioni molto ridotte rispetto alle attuali, a indicare la perdita di futuro per i bambini e adolescenti, rispetto ai quali stanno peggio solo i minori di Bulgaria e Grecia".
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