giovedì 23 maggio 2013

'Ndrangheta, sequestrati bar a Roma Da clan sostegno a consigliere del Lazio

Operazione dei carabinieri e della guardia di finanza di Vibo Valentia contro il clan Tripodi che avrebbe anche promesso appoggio elettorale a Raffaele D'Ambrosio, che non è indagato, eletto nel 2010, per acquisire appalti pubblici.


L'inchiesta denominata in un primo tempo ''Atlantide'' ed ora sfociata nell'operazione congiunta dei carabinieri e della Guardia di Finanza di Vibo Valentia denominata ''Libra'', conclude una complessa e prolungata attività investigativa, che ha permesso di accertare l'operatività della cosca ''Tripodi'', non ancora riconosciuta giudizialmente, ricostruendone le attività illecite tra il 2006 e il 2012.

Associazione mafiosa, usura, trasferimento fraudolento di valori, estorsioni, frode nelle pubbliche forniture e detenzione di armi i reati, a vario titolo, contestati.

Fra le contestazioni mosse dalla Dda al clan Tripodi di Vibo Valentia vi è anche il tentativo di acquisire appalti pubblici nel Lazio attraverso il promesso sostegno elettorale a un candidato (non indagato), poi eletto, alle elezioni del Consiglio Regionale del Lazio 2010, Raffaele D'Ambrosio. Nel Lazio il clan Tripodi aveva infatti pensato di estendere i propri ''affari'' e le proprie attività imprenditoriali.

Secondo gli investigatori, uno degli arrestati, il titolare della società Edil Sud, Francesco Comerci, di
37 anni, sarebbe stato in contatto con Paolo Coraci, residente a Roma e fondatore di una loggia massonica e del movimento politico ''Liberi e Forti''. Per l'accusa, nel 2010 Comerci avrebbe partecipato ad una cena elettorale per sostenere la candidatura al consiglio regionale del Lazio di Raffaele D'Ambrosio. In quella circostanza, sempre secondo l'accusa, Coraci avrebbe chiesto a Comerci il sostegno elettorale in favore di D'Ambrosio in cambio di appalti nel Lazio. Né D'Ambrosio né Coraci risultano però al momento indagati. 

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