lunedì 29 settembre 2014

Guerre nel Mondo. Isis al Qaida, riconciliazione in vista dopo i raid Usa. L'allarme di Alfano: "48 jihadisti passati dall'Italia".

Il fronte al Nusra, braccio siriano di al Qaida, si sta riconciliando con lo Stato islamico, contro cui ha combattuto all'inizio dell'anno in Siria. Stando a quanto riferito al quotidiano britannico Guardian da una fonte del fronte al Nusra, i leader delle due organizzazioni si sono incontrati più volte per coordinare la risposta armata ai raid aerei della comunità internazionale in Siria. Al momento, però, non sarebbe stato raggiunto alcun accordo.

ALFANOTuttavia, ha aggiunto la fonte, 73 combattenti del fronte al Nusra avrebbero già deciso, venerdì scorso, di unirsi allo Stato islamico e decine di altri miliziani sarebbero pronti a fare altrettanto nei prossimi giorni. "Questa guerra non finirà nel giro di mesi o anni, questa guerra potrebbe durare decenni", ha scritto sui social media il portavoce di al Nusra, Abu Firas al Suri.
Allo stesso tempo, cresce anche in Italia l'allarme per i foreign fighters, i combattenti stranieri legati in qualche modo al nostro Paese e poi entrati nelle file dei jihadisti. Secondo il ministro dell'Interno Angelino Alfano, si tratterebbe di almeno 48 combattenti. "Abbiamo fatto un monitoraggio che teniamo sempre aggiornato e che ci indicava un numero di 48 persone, in qualche modo legate a vario titolo all'Italia in termini di transito o di passaggi vari effettuati nel nostro Paese", ha detto Alfano a margine di una conferenza di alto livello sulla sicurezza a Bruxelles.

Il ministro ha sottolineato che "il comitato analisti strategica antiterrorismo si riunisce ogni settimana. Abbiamo sempre valutazioni aggiornate e teniamo sotto controllo la situazione". Alfano ha spiegato che "pur in assenza di una minaccia specifica, l'allerta è elevata perché l'Italia fa parte di quella grande comunità occidentale che contrasta il terrorismo, perché è la sede della cristianità, perché ha fatto delle scelte importanti in Parlamento".
"Noi siamo parte di quella grande comunità che è sotto attacco da parte di un'organizzazione criminale che ha ambizioni, soldi e uomini che nessuno ha mai avuto", ha aggiunto. Alfano ha anche annunciato che presto porterà al Consiglio dei ministri un pacchetto di nuove norme "molto importanti e molto severe" contro la minacci del terrorismo.
"Ho delle norme pronte e sono pronto a portarle al governo e al Parlamento - ha spiegato - Una riguarda uno stretto controllo di polizia su soggetti che specificamente possono essere considerati a rischio e che possono anche avere in mente di andare nei teatri di guerra, specificando meglio le misure di prevenzione che oggi vengono applicate per esempio ai mafiosi". Un altro obiettivo delle nuove norme è "colmare quella lacuna normativa del nostro codice che impedisce e che rende anche difficile punire chi voglia andare a combattere in terra straniera pur non essendo il reclutatore".
Il ministro italiano ha poi chiesto all'Ue di aumentare i controlli sui passeggeri dei voli Schengen. Per garantire la sicurezza "a livello europeo sono per un rafforzamento della registrazione dei passeggeri dei voli Schengen". La registrazione dei passeggeri in transito nello spazio aereo dell'Ue, ha spiegato Alfano, si rende necessaria per "evitare che magari dei cittadini europei vadano su quei territori a combattere e che dopo, essendosi ulteriormente radicalizzati, tornino indietro con la volontà di realizzare la strategia dei 'mille tagli'".

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