Di Raffaele Varvara, ComeDonChisciotte.org
Chi scrive è un infermiere impegnato in prima linea in un ospedale milanese. Esordisco su Comedonchisciotte.org per riportare la realtà empirica dei nostri reparti dove l’emergenza è totalmente regredita.
Non ci sono pazienti intubati, non registriamo decessi, non abbiamo più i decubiti delle mascherine sui nostri volti, non ci sono più i numeri stressanti per il Servizio Sanitario Nazionale. Quei numeri, sciorinati tutti i giorni dai media mainstream, non riflettono la realtà dei nostri reparti e servono ad alimentare una paura infondata.
I numeri che corrispondono alla realtà dei fatti, sono i seguenti:
• 69, i pazienti nelle terapie intensive di tutta Italia, rispetto ai 3981 del 30 marzo.
• 2, i nosocomi che nelle ultime ore hanno smentito la notizia secondo la quale le terapie intensive erano nuovamente al collasso. I direttori sanitari dello Spallanzani di Roma e del Cotugno di Napoli, tramite una nota, hanno fatto sapere che non ci sono stati ricoveri in terapia intensiva e che la situazione è sotto controllo.
In un video, che in queste ore rimbalza sui social, ho invitato altri miei colleghi ad essere testimoni di verità oggi, come lo siamo stati durante la fase acuta di pandemia, tuttavia sono stato linciato e bollato come negazionista/complottista.
Ormai la comunicazione sanitariamente corretta impone un modo di pensare e agire, disattiva il pensiero critico con infusioni di panico anestetizzante e manganella i dissidenti.
Il panico prolungato è il peggiore danno che questo virus possa fare: un popolo in preda alla paura è capace di sacrificare libertà e diritti pur di vedersi salva la vita.
Da buon curante concludo con una raccomandazione, non di carattere strettamente sanitario: continuiamo a dar voce all’informazione indipendente, continuiamo a tenere acceso il lume della ragione perchè ragionare ciascuno con la propria testa è oggi l’atto di resistenza più grande per proteggerci dal contagio della paura.
Di Raffele Varvara, 22 agosto 2020
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