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Più delle tasse, più di ideologie rivoluzionarie/confiscatorie,
più di operazioni spericolate, potè il corona virus? Secondo le
classifiche di Forbes, in meno di tre settimane di epidemia, sono
spariti 226 miliardari. E non è una buona notizia, nemmeno per coloro
che non sanno come arrivare alla fine del mese.
Se i soldi non girano più
E’ l’indice del crollo verticale dell’economia globale, sia
finanziaria, sia industriale e commerciale. Secondo Forbes, le maggiori
fortune del mondo erano 2321 il 6 marzo ed erano 2095 il 18 marzo. Oggi,
se si considera la diffusione del virus negli Stati Uniti, saranno
probabilmente ancora meno. Le perdite in termini di minor giro d’affari e
di valori azionari sono calcolate, soltanto negli Stati Uniti, in circa
700 miliardi di dollari. La chiusura, sia pure temporanea, di imprese e
la riduzione degli incassi hanno provocato ulteriori declassamenti.
Amazon, tanto ma piccolo
La fortuna Jeff Bezos, il patron di Amazon, considerato l’uomo più
ricco del mondo, è diminuita, secondo Forbes, da 117 a 109 miliardi,
cioè una perdita di un miliardo al giorno, nonostante che proprio Amazon
sia un comparto commerciale ancora molto attivo in questi giorni di
clausura forzata. Il problema è che si ordina magari un libro in più o
un po’ di biancheria di ricambio, ma molte famiglie ci pensano due volte
prima di fare acquisti non indispensabili.
Anche Bill Gates non se la passa bene: avrebbe perso più di 5 dei suoi 108 miliardi di ricchezza.
- In Francia, Bernard Arnault, terzo uomo più ricco del mondo, da
tempo in corsa per scalare la vetta e far passare lo scettro nel campo
dell’Europa, avrebbe perso circa 14 miliardi e la sua fortuna è oggi
stimata in 84,6 miliardi.
- Piange anche Warren Buffett, penalizzato dal disastro del trasporto
aereo, essendo uno dei principali azionisti di Berkshire Hathaway. La
sua fortuna passa da 81,6 a 76,3 miliardi in una settimana.
- E ha dovuto fare in conti con il corona virus anche l’ultimo dei Top
Five, Mark Zuckerberg, che ha subito perdite per 9 miliardi in seguito
alla caduta in Borsa di Facebook.
Se anche i ricchi piangono
Al di là del fatto che molti lettori non saranno commossi dalla
notizia che anche i ricchi hanno qualche problema, questi dati vanno
attentamente valutati. Premesso che si tratta di perdite virtuali, nel
senso che una ripresa dei mercati finanziari comporterà un recupero
delle perdite, esattamente come per i piccoli e medi risparmiatori e
investitori. I super ricchi, benché preoccupati, di sicuro non piangono.
Ma la classifica di Forbes ci dice qualche cosa di più preoccupante. La
dimensione delle perdite dà la misura dell’ampiezza della crisi che
stiamo vivendo, giustamente paragonata alla grande depressione degli
Anni Venti o al Dopoguerra. I dieci milioni di disoccupati registrati
negli USA in poche settimane sono un numero dieci volte superiore alla
crisi finanziaria del 2008.
Ampiezza e dimensione della crisi
Di sicuro, a Jeff Bezos, peraltro gravemente alleggerito
anche dal suo recente divorzio, non mancheranno i soldi per le vacanze. Ma
se queste sono le disgrazie delle grandi fortune, non è difficile
immaginare – a cascata – le ripercussioni sulle prossime classifiche dei
ricchi, del ceto medio e dei poveri. Gli analisi, non solo di Forbes,
sono al lavoro. Prepariamo i fazzoletti per le lacrime.
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