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Quanti computer a 32 bit saranno ancora in servizio nel 2038? Molto
pochi o nessuno, probabilmente, nonostante in passato abbiamo visto
sistemi vetusti continuare imperterriti a svolgere il proprio lavoro
anni dopo essere diventati obsoleti, come l'Amiga che nel 2015 ancora gestiva la climatizzazione di 19 scuole.
Può darsi che quei pochi sistemi a 32 bit che tra 18 anni saranno ancora
in servizio siano non tanto dei Personal Computer quanto piuttosto
degli apparecchi che svolgono compiti dedicati - dei dispositivi embedded, come si usa dire - e che per adempiere alle loro funzioni usino una qualche versione di Linux.
In questo caso, l'arrivo del 2038 rappresenta un bel problema: a causa del modo in cui sono gestite le date in Unix
(contando il numero di secondi trascorsi dal 1 gennaio 1970), il 19
gennaio di quell'anno sarà raggiunto il valore massimo che possano
gestire i sistemi a 32 bit.
Pertanto, se non si facesse qualcosa per tempo a quel punto inizierebbero gli errori di calcolo.
Questo "qualcosa" è già stato fatto. Con il rilascio del kernel Linux 5.6 sono stati introdotti nel sistema del pinguino alcuni accorgimenti che permettono di affrontare il 2038 a testa alta e senza paura.
Al di là della soluzione a questo problema, frutto del lavoro dello sviluppatore Arnd Bergmann, il kernel 5.6 include altre novità interessanti.
Integra per esempio come modulo la Vpn WireGuard,
che promette prestazioni migliori rispetto alle alternative oggi
disponibili nonché di essere semplice da configurare, e offre il
supporto a Usb 4 e ai chip Nvidia della serie RTX 2000.
Vi sono poi svariati miglioramenti per le architettura Amd Zen, Zen 2 e Zen 3, oltre all'inclusione del supporto a parecchio nuovo hardware.
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