domenica 20 dicembre 2015

IL MARXISMO E LA MERITOCRAZIA

di Michele De Luisi
tratto da http://giovanicomunistibitritto.altervista.org/marxismo-meritocrazia/?doing_wp_cron=1450604562.9011640548706054687500

Una delle critiche più spesso rivolte al marxismo e al suo ipotetico sistema – anche quando non era ancora stato attuato nella forma di “socialismo reale” – è la mancanza di un’effettiva meritocrazia: la critica si poneva quindi nel dire che Marx volesse dare tutto a tutti e che Marx avrebbe voluto creare una società di nullafacenti.
Ciò è assolutamente falso, e la sua falsità è dimostrabile in una frase che Marx dice nel suo ultimo libro, frase che poi diventerà motto dello stesso movimento marxista internazionale e che lo stesso Marx considerava “fase finale del comunismo”, un comunismo perfetto: “Da ognuno secondo le proprie capacita’, ad ognuno secondo i propri bisogni.”
Da questa frase è facilissimo dedurre come, secondo Marx, ognuno avrebbe diritto ai beni primari offerti dallo stato (sanità, cibo, istruzione), ma, essendo ogni singola persona una parte dello stato, se la persona non lavora ed è un nullafacente non avrebbe diritto a nulla poiché una parte dello stato diventa impotente e non può funzionare nei confronti di quel cittadino.

Ebbene, questa non sarebbe la forma più alta di meritocrazia? Certo che lo stato ti offre tutto, ma a differenza di come la propaganda anti-comunista vuole far credere, ti offre tutto solo se tu contribuisci allo sviluppo dello stato, ovviamente secondo ciò che sai fare (eliminando anche in questo modo lo sfruttamento e dando un’equa ridistribuzione di compiti).
La meritocrazia, a deduzione di tutto ciò, era anche per Marx la forma basilare di equità. Pur essendo una meritocrazia diversa da quella che la nostra società capitalista intende (che si rivolge alla specializzazione in posti di lavoro senza trovare effettive soluzioni per il pagamento di quel lavoro specializzato), trovo che la meritocrazia marxista sia decisamente più equa di quella liberale e capitalista, appunto perché si rivolge alla conclusione e al pagamento.

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