martedì 22 dicembre 2015

Sondaggi, Pd-M5s-centrodestra: sfida a tre all’ultimo voto. Tutti in un punto.

Con una lista unica delle destre, sarebbe impossibile prevedere chi andrà al ballottaggio (unica cosa certa delle prossime Politiche). Il Pd non perde (e anzi aumenta) nonostante il caso Boschi-Banca Etruria. M5s sfonda quota 28. Lega ancora intorno al 16. Il primo partito resta quello del non voto, ma potrebbe risultare determinante il 20% che si dice indeciso.

Sondaggi, Pd-M5s-centrodestra: sfida a tre all’ultimo voto. Tutti in un punto



E se avesse ragione Silvio Berlusconi? “Il destino è nelle nostre mani – ha detto un paio di giorni fa in una delle sue telefonate a un circolo di Forza Italia – Il centrodestra è già oggi uno o due punti sopra il Pd; insieme Lega e Fratelli d’Italia sono al 20%, noi siamo al 12,5%, quindi insieme facciamo il 32,5%, due punti sopra il Pd”. I sondaggi non sono, certo, una questione aritmetica come lì rappresentata e non sono nemmeno una fotografia che si replica fedelmente alla chiusura dei seggi. Ma segnano una tendenza. E la tendenza dice che se il centrodestra si presentasse unito, oggi, si profilerebbe una sfida a tre all’ultimo voto tra Pd, asse Berlusconi-Salvini-Meloni e Movimento Cinque Stelle. Secondo la rilevazione dell’istituto Emg per il TgLa7, infatti, sarebbero tutti in una forbice di 1,2 punti percentuali: democratici al 30,9, destre unite al 30,6 e grillini al 29,7. Si verificherebbe, dunque, una ulteriore polarizzazione, ma questa volta a tre. Ancora più marcata rispetto alle Politiche del 2013. Uno scenario più che incerto se è vero che i sondaggi di questo tipo hanno un margine d’errore del 3 per cento. In questo modo è quasi impossibile pronosticare quali forze andrebbero al ballottaggio (unico evento sicuro alle prossime Politiche, visto che la soglia del 40 per cento è lontana per tutti).
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