Nel nostro
paese le nuove leggi regionali sul servizio idrico integrato stanno
diventando il terreno di scontro tra i fautori delle “nuove
privatizzazioni” e coloro che si oppongono alla consegna al mercato del
bene comune acqua.
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio
Diversi casi
risultano emblematici: l'impugnativa da parte del Governo della legge
siciliana, quella della legge laziale (n. 5/2014) e in ultimo il fatto
più grave, ovvero l'approvazione della legge De Luca/Bonavitacola sul
riordino del servizio idrico integrato in Campania che limita, fino
quasi ad annullare, i poteri decisionali dei Comuni accentrandoli in un
unico ente, svilisce la partecipazione della cittadinanza e punta
diritto alla privatizzazione della gestione dell'acqua, oltre a svendere
le sorgenti e mettere sotto attacco l'esperienza di ABC Napoli.
Come
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio, in particolare, intendiamo
segnalare il nostro sostegno ai comitati campani che hanno convocato
una manifestazione per sabato 28 maggio al fine di denunciare con forza
quanto la legge approvata sia contraria alla volontà espressa con il
voto referendario del 2011, favorisca le lobbies e penalizzi il diritto
umano all'acqua.
Nel Lazio, nonostante l'impugnativa sulla Legge 5 sia stata superata, la Giunta regionale continua a ritardarne l'applicazione, ostacolando così la partecipazione delle comunità locali sulla gestione dell'acqua, e aprendo la strada ad ulteriori privatizzazioni.
Nel Lazio, nonostante l'impugnativa sulla Legge 5 sia stata superata, la Giunta regionale continua a ritardarne l'applicazione, ostacolando così la partecipazione delle comunità locali sulla gestione dell'acqua, e aprendo la strada ad ulteriori privatizzazioni.
Anche nel
Lazio sono infatti fortissime le spinte alla creazione di un ATO unico
regionale con un conseguente gestore unico che appare scontato, ovvero
ACEA S.p.A.. Ciò provocherebbe un allontanamento dei luoghi decisionali
dai territori, risulterebbe in esatto contrasto con i principi sanciti
dalla legge regionale n. 5/2014, promossa e voluta da comitati e enti
locali, e si configurerebbe come un primo passo utile verso la grande
fusione del centro Italia di cui ACEA stessa sarebbe protagonista e la
Campania uno dei territori coinvolti.
C'è
un'alternativa possibile e praticabile per riportare l'acqua e la
democrazia nelle nostre comunità, contenuta nella proposta di legge 238,
ancora sepolta in commissione ambiente.
Annunciamo, a partire dal sostegno alla manifestazione campana, che metteremo in campo una mobilitazione forte e decisa affinchè tale alternativa si traduca in atti concreti da parte dell'amministrazione regionale.
Annunciamo, a partire dal sostegno alla manifestazione campana, che metteremo in campo una mobilitazione forte e decisa affinchè tale alternativa si traduca in atti concreti da parte dell'amministrazione regionale.
Roma, 25 Novembre 2015.
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio
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