Sono due i punti che il commissario Jykri Katainen chiede all’Italia di spiegare: per quale motivo Roma "programma di non rispettare il patto di stabilità nel 2015" e "come assicurerà un pieno rispetto degli obblighi della politica di bilancio". Il Tesoro: "Risponderemo entro domani".
La lettera, “strettamente confidenziale” e datata 22 ottobre, è stata inviata dal nuovo vicepresidente della commissione Ue Jyrki Katainen al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ed è stata pubblicata questa mattina nella sua versione integrale sul sito del Mef. Nella lettera Bruxelles chiede all’Italia informazioni aggiuntive che chiariscano le ragioni e i presupposti in merito alla deviazione temporanea del percorso di raggiungimento dell’obiettivo di medio termine sul bilancio, ricordando che sul tema già ci sono stati degli scambi di informazioni tra gli uffici del ministero e la Commissione. Katainen sollecita anche una risposta rapida, possibilmente entro il 24 ottobre, per consentire alla commissione di tenere conto delle spiegazioni italiane nei prossimi step della procedura di valutazione della legge di Stabilità.
“La Commissione intende continuare un dialogo costruttivo con l’Italia per giungere ad una valutazione finale” della Legge di Stabilità, si legge ancora. Non si tratta ancora del giudizio definitivo della Commissione, che arriverà il 29 ottobre, ma di un passaggio intermedio che rischia di essere una sorta di preludio alla bocciatura. Nel frattempo Katainen usa toni diplomatici: la lettera inviata all’Italia “non pregiudica il risultato dell’analisi della Commissione”, ha ribadito oggi il portavoce del vicepresidente della Commissione, spiegando anche che rientra nell’ambito di un “processo in corso, con discussioni che proseguono”.
La lettera, spiegano fonti della Commissione, “tiene conto di tutti gli ultimi dati economici, quelli più aggiornati”. In altre parole, considerate le attenuanti che possono essere riconosciute all’Italia, quanto fatto non basta. Alla Commissione Barroso non basta una correzione strutturale del deficit pari allo 0,1% del Prodotto interno lordo, e si chiede al nostro paese uno sforzo pari ad almeno lo 0,5% del nostro Pil (per circa 8 miliardi di euro di risorse da individuare). Il fatto che Bruxelles individui “significativi scostamenti” dagli obiettivi di bilancio lascia intendere che la bocciatura della manovra non è un’ipotesi allo stadio remota, dato che l’esecutivo comunitario può rimandare indietro il testo entro il 29 ottobre in caso di “inosservanze gravi” delle regole del patto di stabilità e degli impegni presi a livello europeo. “E’ nell’interesse dell’Italia rispondere alla nostra lettera il prima possibile”, aggiungono le fonti della Commissione. Parole pragmatiche che suonano come avvertimento.
“Il Governo italiano risponderà alla richiesta di chiarimento entro domani“, rende noto il Ministero dell’Economia. “La Commissione ha chiesto all’Italia informazioni aggiuntive che ne chiariscano le ragioni e i presupposti”, scrive il Tesoro nella nota che accompagna la lettera, spiegando che “gli uffici tecnici del Ministero sono già in contatto con la direzione ECFIN a Bruxelles, così come il Governo italiano è in contatto con la Commissione europea”.
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