martedì 28 ottobre 2014

Incontro con gli on. Farina e Ferraresi

legalizziamolacanapa
La settimana scorsa abbiamo incontrato alla Camera i firmatari delle due proposte di legge per la regolamentazione della coltivazione domestica di cannabis, per cercare di capire quali aspettative potrebbero essere alimentate, in tempi medio-brevi, dalla loro iniziativa.
I due deputati hanno rinnovato e garantito il loro massimo impegno affinché le due proposte, sulle quali converge la totale condivisione, possano trasformarsi il prima possibile in un testo unico, che porrebbe le basi per la richiesta di calendarizzazione per determinare la data per la discussione in aula.
La solita strada in salita perché, come ci ha fatto notare l’on. Farina, questo sarebbe solo un piccolo obiettivo, che nonostante tutto cercheremo di ottenere, ma molto dipende dalla posizione del PD e dalla lentezza dei lavori parlamentari ogni volta si trattino temi riguardanti i diritti civili, portando come esempio la legge contro l’omofobia, approvata dalla Camera e ferma in Senato da circa un anno.
Proprio prendendo spunto dalla legge citata ad esempio, stiamo assistendo in questi giorni allo scontro etico tra i sindaci di alcuni Comuni, le relative Prefetture e il Governo a proposito delle unioni omosessuali, classica dimostrazione di come i problemi possano essere posti all’attenzione della politica in tempi brevi, quando i rappresentanti delle Istituzioni si pongono in prima linea per difendere i diritti dei cittadini, cosa che auspichiamo possa accadere anche per quanto riguarda il diritto alla coltivazione di “una pianta”!

Comunque, preso atto dei tempi e della situazione politica, abbiamo anche convenuto che piccoli passi avanti si stanno facendo e la modifica al Codice della Strada in relazione ai test retroattivi, presentata dall’on. Ferraresi e accettata dalla Commissione Giustizia, è alla luce dei fatti una grande vittoria a tutela dei consumatori di cannabis, aprendo anche la strada alla contestazione dei test sul posto di lavoro.
Rimane comunque l’urgenza di portare, nel più breve tempo possibile, di nuovo l’attenzione sulla contraddizione tra il divieto di coltivazione e la liceità del consumo personale o di gruppo e proprio partendo da questa contraddizione, ASCIA, ha presentato ai due deputati un progetto di CSC che possa sbloccare l’indifferenza del mondo politico su un problema che, se non viene risolto entro due anni, dovrà in tutti i modi adeguarsi alle nuove direttive dell’Assemblea Speciale Straordinaria dell’Onu, l’UNGASS a giugno 2016, dove ci si attende un grande sconvolgimento nella storia delle convenzioni delle Nazioni Unite sulle sostanze stupefacenti e che dovrebbe sancire la definitiva scomparsa della “war on drug”, ma riuscirci prima non ci darebbe poi così fastidio e l’assicurazione dei due deputati, circa la loro pressione affinché sia calendarizzata la discussione in aula in tempi brevi, è per ora l’unico contributo sul quale possiamo contare.
Direttivo ASCIA
Cogliamo l’occasione per riproporre le due proposte di legge:

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