Continuano le manifestazioni in oltre cento città dello stato del Sud America. Migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro la corruzione dei partiti e le spese per i mondiali. Un uomo ha perso la vita investito da un auto a Ribeira Presto.
Un onda di proteste che non accenna ad arrestarsi. Il Brasile continua ad essere teatro di scontri e manifestazioni nelle piazze. Almeno 500 mila le persone scese in strada la notte scorsa in oltre cento città brasiliane per protestare contro la corruzione dei partiti e le spese per i mondiali di calcio del 2014.Un manifestante è morto investito da un’auto. Lo ha reso noto la polizia militare su twitter. “Un veicolo ha investito un gruppo di tre persone e una è morta” nella città di Ribeirao Preto, a 330 km da San Paolo, hanno scritto le forze dell’ordine.
A Rio de Janeiro, un pulmino della rete tv SBT è stato dato alle fiamme e cinque tra giornalisti e operatori sono rimasti lievemente feriti. La polizia, che ha usato mezzi blindati, ha caricato i manifestanti che lanciavano molotov contro la sede del comune, già bersaglio di violenze nei giorni scorsi. Alcuni manifestanti sono rimasti feriti da pallottole di gomma, così come un giornalista di GloboNews. Numerosi gli episodi di saccheggio.
A Brasilia, circa 25 mila manifestanti si sono accampati sul prato di fronte al parlamento nazionale. La polizia militare ha circondato il palazzo di Planalto, sede della presidenza, ed ha usato gas lacrimogeni. Alcune frange violente hanno lanciato bombe molotov contro la sede del ministero degli Esteri, ma il principio di incendio è stato prontamente domato dai vigili del fuoco. I manifestanti hanno lanciato pietre contro le vetrate dell’edificio, mandandole in frantumi.
A San Paolo, circa 30 mila persone hanno invaso l’Avenida Paulista, principale arteria della città. Alcuni esponenti del Partito dei lavoratori (Pt, di sinistra) della presidente Dilma Rousseff sono stati spintonati e allontanati. I manifestanti hanno anche bruciato bandiere del Pt. A Belo Horizonte, sono scese in strada circa 15 mila persone: i media locali parlano di numerosi saccheggi di negozi e atti di vandalismo. Scontri tra polizia militare e manifestanti anche a Salvador, dove si è giocata la partita Nigeria-Uruguay, valevole per la Confederations Cup. Gli agenti hanno caricato per disperdere la folla che si dirigeva verso lo stadio.
Momenti di tensione si segnalano anche a Belem, Porto Alegre e Campinas. La presidente Dilma Rousseff ha annunciato di aver annullato il previsto viaggio di domani a Salvador, nello stato di Bahia, e la prevista visita ufficiale in Giappone della prossima settimana.
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