mercoledì 26 giugno 2013

ROSS@ si presenta in Campania


ROSS@ si presenta in Campania
A Salerno, venerdì, l'assemblea di presentazione del movimento politico anticapitalista nella regione.
Venerdì 28 giugno, alle ore 17, presso la Tenda a Salerno (Via Fiera Vecchia 1) una assemblea pubblica presenterà il progetto politico di ROSS@, le campagne di agitazione in programma e le prossime scadenze di mobilitazione per l’autunno.

Dopo la bella e riuscita assemblea dello scorso 11 maggio, a Bologna,http://perunmovimentoanticapitalista.wordpress.com/2013/05/12/il-documento-finale-dellassemblea-dell11-maggio/, si sta producendo un virtuoso circuito di discussione e di confronto tra compagni, attivisti politici e sociali e tra quanti non intendono abdicare ad una funzione di lotta e di organizzazione anticapitalista nel nostro paese.

Riassumiamo, schematicamente, ancora una volta, i punti fondamentali su cui stiamo costruendo questo progetto politico/sociale:

Rottura ed alternativa all’Unione Europea ed alle politiche di austerità, opposizione netta ai processi di democrazia autoritaria ed ai provvedimenti fondati sulla concertazione a scapito dei lavoratori e dei ceti popolari, la ripresa di un ambientalismo sociale ed anticapitalistico.


Da questi punti la necessità della lotta intransigente allo sfruttamento delle persone e dei beni comuni e l’impegno per estendere, articolare e generalizzare il conflitto sociale contro il governo Letta, i diktat dell’Unione Europea e il complesso delle compatibilità capitalistiche e della centralità del mercato.

Inoltre, non come mero orpello ideologico, le compagne e i compagni impegnati nel percorso costituente di ROSS@ sostengono la lotta al patriarcato in ogni sua forma e si battono contro l’autoritarismo affinché il profilo teorico e culturale libertario sia, sempre più, un connotato fondamentale e distintivo della nostra intrapresa.

La Campania è una regione importante e complessa.

Nel suo territorio si addensano nuove e vecchie contraddizioni del modo di produzione capitalistico, si snodano antiche questioni mai risolte (la questione/contraddizione meridionale) e si intravedono, particolarmente nelle aree metropolitane, i caratteri della nuova composizione di classe euro/mediterranea.

In questa area del paese i conflitti non mancano anzi, a fronte dell’inasprirsi dell’offensiva antisociale da parte del padronato e dei poteri forti del capitale, le lotte, le mobilitazioni e le proteste sono una costante quotidiana nelle strade e nelle piazze.

Spesso, però, a partire da alcune Vertenze simbolo (come quelle della Fiat, della Fincantieri, dell’Iribus ma, anche, dei lavoratori delle Società Partecipate, dei Trasporti o quelle, ormai endemiche, dei disoccupati/precari organizzati) l’afflato, la generosità e l’impegno di tante e tanti non riesce ad agglutinarsi in un unitario ed utile processo di saldatura programmatica di queste Vertenze contro i comuni avversari istituzionali e politici.

La frammentazione prodotta dal delinearsi dei cicli di ristrutturazione/riconversione, l’intelligente uso, di parte governativa, del variegato ventaglio degli strumenti di ammortizzazione sociale e la costante azione svolta dai sindacati collaborazionisti costruiscono un serio ostacolo all’auspicabile percorso di unità e di ricomposizione tra i diversi segmenti sociali colpiti dagli effetti della crisi.

Tali dinamiche comportano, anche inconsapevolmente, nelle vertenze e nei percorsi di lotta il prevalere di logiche aziendalistiche, di categoria, di territorio le quali – se non ostacolate decisamente – approdano ad un riconoscimento, individuale e collettivo, dei lavoratori nei destini della propria azienda, del proprio capitale ed un affidarsi suicida ai dispositivi del mercato capitalistico.

Per cui, ancora una volta, ritorna il vero e proprio rompicapo teorico/politico di come ricostruire il blocco sociale antagonista, come strutturarlo in adeguate forme organizzate e che possibilità mettere in campo per avviare una efficace lotta contro l’Unione Europea e i suoi tentacoli che stanno strangolando le condizioni di vita e di lavoro dei ceti popolari.

Diventa, quindi, decisivo e politicamente qualificante, per un progetto come quello che ROSS@ vuole animare, confrontarsi con queste complicanze sociali anche attraverso la promozione diretta di iniziative, di campagne politiche e di sperimentazioni organizzative nei posti di lavoro, nei territori e nella società.

Né deriva, allora, una attitudine politica di ROSS@ fortemente orientata verso le pratiche del conflitto, dell’organizzazione delle lotte metropolitane e della loro indispensabile connessione con lo scenario sociale devastato dal corso della crisi.

L’incontro in agenda a Salerno proverà a discutere di questi temi e lancerà un Appello alle compagne ed ai compagni presenti per sostanziare questa intrapresa collettiva attraverso l’adesione diretta al progetto di ROSS@ per dare voce, forza e gambe organizzate a questa nuova ripartenza.

Certo, come in ogni nuovo inizio, c’è il concreto rischio di riprodurre anche nel nostro agire i vizi e le forme politiciste e devastanti che hanno inquinato la sinistra nel nostro paese riducendola, nel corso del tempo, ad una appendice innocua della governance capitalistica o ad una inoffensiva icona ideologica.

Proprio nella Salerno del Sindaco/sceriffo, Vincenzo De Luca - oggi neo/sottosegretario del governo Letta/Alfano - dove una idea di città e di sviluppo si è sostanziata nella sua variante estetizzante ed antisociale, dove il conflitto viene narcotizzato, opacizzato e decostruito da una narrazione auto/gratificante ed auto/esaltante è necessario riaprire lo scontro per ricostruire identità e conflitto anticapitalista.

Appuntamento a tutte e tutti a Salerno, venerdì 28 giugno, alle ore 17.

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