di Letizia Tassinari
Fumogeni e striscioni, ed ex caserma dei carabinieri, in piazza Mazzini all'angolo con via Ugo Foscolo, occupata, simbolicamente, da Unione Inquilini e Brigata Anti Sfratto oggi a metà pomeriggio. Alla fine la rabbia è esplosa, di nuovo. Sono le 18 circa quando gli attivisti tentano di occupare l’ex caserma dell'Arma. Una ventina, o poco più, "armati" di striscioni, “Voi sfrattate, noi occupiamo”, fumogeni e piedi di porco, per un gesto – dicono - simbolico: un atto di forza e un grido di allarme all’amministrazione Betti.
"La gente viene sfrattata quasi ogni giorno – spiegano dall’Unione Inquilini – ma qua ci sono edifici pubblici abbandonati e inutilizzati".
Ma il tentativo di occupazione fallisce: non per l’arrivo della Polizia di Stato né della Municipale. Il portone della struttura pubblica, infatti è blindato dall’interno, ormai da anni, fu la Polizia Provinciale, con lo stesso comandante Marco Martini, a sigillare gli accessi, e impedisce agli attivisti di entrare, come accaduto invece il 12 maggio scorso al collegio Colombo, dove tutt’ora risiedono numerosi nuclei familiari non autorizzati. L’occupazione si trasforma così in presidio e in corteo di protesta, al termine di una giornata convulsa sul fronte sociale.
In mattinata, infatti, in via Rosmini si è consumato l’ennesimo sfratto esecutivo (Via Rosmini blindata, eseguito uno sfratto) per una famiglia di quattro persone, rinviato per sette volte. A sgomberare l’appartamento gli uomini del commissariato di polizia intervenuti coi mezzi blindati e i Carabinieri. Rabbia e disperazione per la signora, una rumena in Italia dal 2003, che adesso si trova in mezzo a una strada. Sul posto anche il neo-assessore al sociale Rossetti e il dirigente dell’ufficio casa Marlia che hanno descritto un quadro sempre più preoccupante. Da oggi al 20 luglio saranno eseguiti altri 7 sfratti per un totale di 24 persone. La giunta Betti ha chiesto il blocco degli sfratti, ma la situazione resta delicatissima.
“Trovo assurdo che Antonio Cima, consigliere comunale del Pdl, dica che la giunta Betti sta giocando allo scaricabarile: la passata amministrazione guidata da Luca Lunardini, di cui lo stesso Cima faceva parte, aveva la possibilità di entrare nella Fondazione Casa. Questa istituzione, attuata a livello interprovinciale, grazie a un contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca compra immobili, li ristruttura e li mette a disposizione dei Comuni per far fronte all’emergenza abitativa. Lunardini aveva questa opportunità, ma se l’è lasciata miseramente sfuggire. E allora Cima, quando vuole intervenire su certe questioni, parli con cognizione di causa.
“Noi, intanto, ci stiamo adoperando per trovare delle soluzioni, come polemicamente sollecita l’ex candidato sindaco del Pdl: venerdì 5 luglio ci incontreremo con il Prefetto di Lucca e in quella sede chiederemo il blocco degli sfratti esecutivi per il periodo estivo. Stiamo, inoltre, operando una ricognizione di tutti gli edifici pubblici dismessi per arginare tutta questa serie di sfratti esecutivi.
“La nostra intenzione, poi, è quella di ricostruire un tessuto di relazioni con tutte le associazioni che si occupano dell’emergenza casa a Viareggio.”
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