venerdì 28 giugno 2013

Mobilitazione degli operai, tensione ai cancelli Indesit chiude, "tutti a casa". Ma i lavoratori non ci stanno: "Intervenga il Governo"


E' impossibile approvvigionare correttamente le linee produttive". Così Indesit Company ha motivato, in una comunicazione inviata ai lavoratori, la scelta di mettere in liberta gli operai dei due siti produttivi di Fabriano. L'azienda si dice "costretta ad effettuare il fermo produttivo" e prevede una ripresa dell'attivita il 2 luglio.

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Tensione ai cancelli Indesit Tutti a casa
Indesit Company ha messo in libertà i lavoratori degli stabilimenti di Melano e Albacina, a Fabriano, dopo gli scioperi dei giorni scorsi contro il piano di ristrutturazione dell'azienda. E in una nota congiunta Fiom, Fim e Uilm accusano l'azienda di "comportamento antisindacale". Il responsabile metalmeccanici per Fabriano della Fiom Cgil, Fabrizio Bassotti, parla di "provocazione". I sindacati si sono riuniti in assemblea con gli operai presso i siti Indesit di Fabriano.
Intervenga il Governo
"Il ministro Zanonato intervenga in modo deciso e coraggioso su Indesit e a sostegno dell'intero settore degli elettrodomestici", dice Gianluca Ficco, coordinatore
nazionale Uilm del settore elettrodomestici. "I lavoratori di Indesit - sottolinea Ficco - non stanno lottando solo per difendere il proprio lavoro, ma nell'interesse dell'intero Paese. Stanno mandando un messaggio preciso all'azienda ed al Governo: se il processo di delocalizzazione e deindustrializzazione andrà avanti incontrastato, per il 99% degli Italiani non ci sarà più un futuro".

Tensione ai cancelliSlogan contro il management dell'azienda gridati al megafono, ma anche fischi
all'indirizzo dei pochi impiegati rimasti al lavoro: a Melano e Albacina si respiras  tensione fra gli operai della Indesit Company. "Stiamo valutando con i nostri legali se la comunicazione di Indesit è corretta, sia dal punto di vista sostanziale sia formale" dice Andrea Cocco della Fim. I due presidi dovrebbero diventare permanenti, ma tute blu e sindacalisti stanno ancora valutando le forme di lotta da attuare nelle prossime ore.

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