Lo stabile ex Inps sito in zona Tor Tre Teste, figlio dell'occupazione Tsunami tour è circondato da blindati, volanti e vigili del fuoco. Gli occupanti, circa cinquanta famiglie, sono barricate nei loro appartamenti.
controlacrisi.orgAlcune persone dai balconi e dalle finestre minacciano persino di gettarsi nel vuoto. I vigili del fuoco così hanno deciso di montare materassoni sotto la facciata dell'edificio.
La "resistenza continua" dunque. "Un corteo - dicono i Bpm e il Coordinamneto della casa - ha bloccato la via Prenestina, mentre si sta radunando un presidio a Tor Tre Teste".
Gli occupanti hanno chiesto al prefetto di aprire una trattativa ma le forze dell'ordine sembrano intenzionate a svuotare l'edificio prima di istruire un tavolo.
Le due facce di Roma: fra case 'regalate' alla casta e case occupate
Romatoday.it Per qualcuno è la sola via possibile, l'unica. Per altri è solo un tentativo di speculare sulla pelle della 'povera gente'. E magari di acquistare voti, in vista delle imminenti elezioni. Ma, a prescindere dalle idee di ognuno, personali e rispettabili, il dato certo è uno. Ed è sotto gli occhi di tutti. La crisi, i tagli, la tanto sbandierata austerity hanno tolto agli italiani l'ultima sicurezza che era rimasta: la casa. Il posto dove tornare la sera dopo il lavoro. Per chi ancora ce l'ha un lavoro. Così tanti semplici cittadini, studenti, immigrati e normali famiglie hanno deciso di reagire: di occupare gli spazi vuoti della città. Di riprendersi quello che gli appartiene, in senso metaforico. Ed è per questo, per la tragedia che queste persone si trovano a vivere ed affrontare, che indigna ancora di più scoprire che in giro per Roma, una città agitata dalle occupazioni dei 'disperati', ci siano case, ville, palazzi svenduti ai soliti potenti.
Immobili acquistati a prezzi a dire poco favorevoli, quasi regalati. Tutto nel pieno rispetto della legge, però. Ma forse contro la coscienza e la morale. E, ora, non si può più tacere perchè altrimenti "per tutti noi sarebbe difficile tornare a casa e guardare negli occhi i nostri figli", come scrive su "Panorama", Mario Giordano, autore di "Tutti a Casa". Nel suo ultimo libro, il direttore di Tgcom 24, ha continuato la 'battaglia' alla casta, cercando case vendute ai 'soliti noti', a prezzi irrisori. Confrontando le cifre pagate dagli illustri acquirenti con quelle stimate da Cerved, uno degli operatori più accreditati per calcolare il valore di un immobile, Giordano ha scovato tutti i "potenti, amici e figli di" che hanno ricevuto lo sconto dai veditori, molto spesso enti pubblici. Il quadro che ne esce è inedito. E preoccupante.
PRESIDENTE 'SCONTATO' - Via Ballarin, zona Eur, sesto piano: sei vani e mezzo, più cantina e posto auto. Proprietari dell'appartamento: Comune di Roma e Cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali. Almeno fino al 2001, quando l'attuale Presidente del Senato, Pietro Grasso, all'epoca procuratore a Palermo, acquista la casa. Alla modica cifra di 255.821 euro, il 48% in meno rispetto a quanto stima la Cerved. La spiegazione è presto data: l'alloggio era "antecedentemente detenuto" da Grasso che, dunque, ha diritto ad una tariffa agevolata. Peccato, però, che gli sconti previsti per gli inquilini degli enti pubblici oscillano tra il 25 e il 35%. Per il procuratore, insomma, un 'piccolo' sconto aggiuntivo.
LO SCERIFFO DELLE TASSE - Preciso, puntuale e 'senza pietà', tanto da guadagnarsi il soprannome di "sceriffo delle tasse". E' Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle entrate. Il buon Befera, però, sembrerebbe un pò meno inflessibile su qualche acquisto a buon mercato. Il direttore, infatti, per non lasciare solo Grasso, ha acquistato una bella casetta all'Eur. E che casa: sette vani e mezzo in via Benedetto Croce. Prezzo: 369.350, cioè meno 35% sulle stime Cerved. Tutto regolare e nel rispetto della legge, per carità. "Però non proprio commendevole", riflette Zornitza Kratchmarova di Panorama. A volere essere pignoli, poi, c'è un'altra stranezza nell'acquisto di Attilio Befera: la nuda proprietà della casa è intestata ai figli. Il motivo è semplice: "Anche in caso di guai finanziari, Befera avrà un tetto sicuro". Almeno lui.
LA SIGNORA AMATO - Anche Diana Vincenzi, moglie di Giuliano Amato, si iscrive al partito delle case andate agli 'amici e ai parenti di'. Nel 1998, con gran fiuto per gli affari, la signora Amato si aggiudica un superattico in via Giovanni Battista de Rossi, a pochi passi dall'Università La Sapienza. A vendere la casa, sei camere, doppi servizi e terrazzo, è la compagnia di navigazione Tirrenia, all'epoca pubblica, che incassa 1,2 miliardi di lire. Non spicci, insomma. Peccato, però, che il Cerved per la stessa abitazione stima un valore del 44% superiore. E le agenzie di zona valutano il superattico in questione 1,7 milioni di euro. Che, lira più lira meno, sono 3 miliardi e 300 milioni del vecchio conio. Alla faccia dello sconto, è proprio il caso di dirlo.
GIAMPAOLINO DELLA CORTE DEI CONTI - E il tour non si ferma qua, anzi. Sei vani in piazza Cola di Rienzo, cuore del quartiere Prati e vista sul Vaticano. A vendere, è la Casa di riposo per musicisti, Giuseppe Verdi, di Milano. Ad acquistare, è Luigi Giampaolino, dal 2010 Presidente della Corte dei Conti. Insomma, uno che per mestiere i conti deve saperli fare tornare. E, in effetti, l'operazione d'acquisto dell'appartamento è da applausi: 413.960 euro, il 48% in meno della stima Cerved e meno della metà del prezzo valutato dalle agenzia di zona. Chapeau signor Presidente.
IL 'SACRIFICIO' DI BOCCHINO - Naturalmente, nella lista dei 'geni dell'acquisto' non poteva mancare un politico di professione. A 'sacrificarsi' è Italo Bocchino. Il vicepresidente di Futuro e libertà, nel 2004 versa 838 mila euro per otto vani e mezzo in corso Vittorio Emanuele, non proprio periferia romana, insomma. Destinatario del bonifico è la Investire immobiliare, "nata apposta per dismettere il patrimonio della compagnia assicurativa Generali", come spiega Giordano nel suo libro. Anche qui lo sconto è niente male: poco meno del 50% rispetto alle stime Cerved. E anche qui, come nel caso di Attilio Befera, c'è un piccolo, ma importante, retroscena: Bocchino compra solo la nuda proprietà della casa, il cui usufrutto va alla moglie, Gabriella Buontempo. Altro piccolo cavillo burocratico che incrementa lo sconto.
LE OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE - A chiudere la lista, una bella operazione 'di gruppo', che non guasta mai. Protagonisti: Alessandro Pajno, sottosegretario all'Interno del governo Monti, Riccardo Sessa, dal 2010 capo della rappresentanza italiana alla Nato, e Paolo Naccarato, dirigente alla presidenza del Consiglio dei ministri. Tutti e tre approfittano, agli inizi del nuovo millennio, delle operazioni di cartolarizzazione, cioè "di vendita degli immobili pubblici". Il vero affarone lo fa Pajno che, nel 2000, acquista un appartamento dell'Inail, di sei vani e mezzo in via Monte Zebio, a Prati. La 'legge' è la stessa: bella la zona, bello l'appartamento, bellissimo il prezzo. Che nello specifico è di 201.827 euro per una casa che, scrive Mario Giordano, "secondo la stima Cerved, vale almeno due volte di piu". Se a Pajno è andata alla grande, Sessa di certo non può lamentarsi. nel 2004, insieme alla moglie Stefania Butera, mette le mani su undici vani, due cantine e un box auto in via Misurina. All'Inps, vecchia proprietaria, vanno 486.144 euro: il 56% in meno rispetto alle stime Cerved. L'1% in meno di risparmio, invece, tocca allo 'sfortunato' Naccarato che si aggiudica due piani, con undici stanze, di prorpietà Inps, in zona lungotevere della Vittoria. Esborso: 385.327 euro. Ma, per la Cerved, "quella casa vale fra gli 853.600 euro e il 1.572.100 euro". Mica male.
E pensare, però, che nella stessa città c'è chi "combatte per non sottostare al ricatto di un affitto in nero di 500 euro". E per questo, dorme a terra e fa i turni per evitare lo sgombero. Da case e palazzi fino a quel momento deserti ed abbandonati.
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