martedì 3 settembre 2024

Le autorità venezuelane hanno commentato la confisca dell'aereo di Maduro da parte degli Stati Uniti.

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 Il governo venezuelano ha accusato le autorità statunitensi di pirateria, dopo aver confiscato il jet presidenziale di Nicolas Maduro nella Repubblica Dominicana, trasportandolo poi a Miami.

"La Repubblica Bolivariana del Venezuela dichiara alla comunità internazionale che, le autorità degli Stati Uniti d'America hanno commesso ancora una volta un atto criminale che non può essere qualificato se non come pirateria, confiscando illegalmente un aereo utilizzato dal Presidente della Repubblica, giustificando le loro azioni con misure coercitive che impongono unilateralmente ed illegalmente in tutto il mondo", si legge nel comunicato, che è stato pubblicato nel suo canale Telegram dal ministro delle Comunicazioni, della Cultura e del Turismo, Freddy Nañez.

"Nessuno Stato o governo costituzionale è immune da passi illegali per aggirare il diritto internazionale", ha dichiarato Caracas.

Come si legge nel comunicato, gli Stati Uniti hanno ripetutamente usato il loro potere economico e militare per intimidire e fare pressione su Stati come la Repubblica Dominicana affinché diventassero complici dei crimini di Washington.

"Questo è un esempio di un presunto ordine basato sulle regole che, ignorando il diritto internazionale, cerca di stabilire il diritto del più forte, di creare ed imporre impunemente le regole che si adattano ai suoi interessi", ha dichiarato il governo venezuelano in un comunicato.

"La Repubblica bolivariana si è riservata il diritto di intraprendere qualsiasi azione legale per ottenere un risarcimento, osservando che non si tratta di un atto di aggressione isolato ma di un'escalation generale di azioni contro il governo rieletto".

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