martedì 27 febbraio 2024

Navalny, il cadavere di successo

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A me davvero sembra di sognare e di vivere in un mondo di zombi: la notizia diffusa ieri e avvalorata da molte testimonianze secondo cui Navalny era in procinto di essere scambiato con una spia russa viene interpretata dalla mefitica informazione come una prova del fatto che la morte del razzista di estrema destra, scelto e finanziato dagli Usa come avversario di Putin (non ricordo in quale elezione era riuscito a spuntare un promettente  0, 5 dei consensi), è stato fatto fuori dal premier del Cremlino.

Se a qualcuno rimane un po’ di sale in zucca questa invece è proprio la dimostrazione che sarebbe stato del tutto insensato per Putin uccidere un semi delinquente da mesi al centro di una trattativa di scambio con una spia dei servizi russi e che una volta andato via non sarebbe più stato un problema per lui, anche ammesso che lo sia mai stato visto che l’86 per cento dei russi manco sapeva chi fosse. Se l’uccisione di Navalny da parte del Cremlino non aveva alcun senso prima che si diffondesse questa notizia, ne ha ancor meno adesso. Ciò che cambia è invece  il fatto che in vista dello scambio i servizi occidentali hanno avuto tutto l’agio di  avere contatti con Navalny e dunque la possibilità di farlo fuori nel modo più opportuno, quando questo ceffo, inutile in vita, sarebbe stato di giovamento dopo morto. E infatti la sua dipartita ha permesso all’ Occidente che cammina nella sua stessa melma, di oscurare l’intervista a Putin.

Questo senza dire che Navalny dopo lo scambio sarebbe stato comunque ingestibile oltre che pericoloso per le sue insensate dichiarazioni che sparava a mitraglia di fronte a qualsiasi microfono: non poteva diventare un personaggio simbolo di una fantomatica resistenza a Putin perché non appena avesse aperto bocca o lo avessero visto nel suo portamento da gangster tutti avrebbero potuto scoprire chi era in realtà, ovvero un aggressivo burattino dell’Occidente, senza idee e senza testa, ma con una particolare propensione alla truffa.  E’ quindi molto probabile che sin dall’inizio delle trattative per lo scambio, i servizi di Washington avessero deciso che Navalny doveva diventare un eroe morto e hanno fatto melina fino a che non si è presentata l’occasione di farne un successful corpse, un cadavere di successo.

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