giovedì 29 febbraio 2024

"Navalny è stato un brand dell'Occidente"


 

Il 16 febbraio è morto in carcere il dissidente politico Alexey Navalny. Si trovava nel penitenziario di Kharp, in Siberia. Il dissidente di 47 anni, secondo l’agenzia russa Tass, “ha avvertito un malore dopo una passeggiata”.

In un primo momento si era parlato di una trombosi come causa di morte, poi si è infiltrata l’ipotesi di una “sindrome da morte improvvisa”. Nei giorni scorsi la vedova Yulia Navalnaya e la madre di Navalny avevano accusato direttamente il presidente Vladimir Putin di averlo fatto avvelenare con il gas nervino Novichok, veleno giù usato contro l’oppositore. In queste ore, invece, secondo il Times il dissidente sarebbe stato ucciso con un pugno al cuore dopo essere stato esposto per molto tempo a condizioni di congelamento. Ma chi era davvero Alexey Navalny? Secondo Nicolai Lilin, il dissidente russo "è stato un brand, un progetto. Uno strumento di propaganda di oligarchi occidentali". Putin, primo accusato della sua morte, "non aveva alcun interesse a ucciderlo".

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