giovedì 29 febbraio 2024

La guerra delle anime morte

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Qualche giorno fa il presidente francese Macron, che nella sua vera dimensione rimane solo un impiegato dei Rothschild, con molti vizi privati e nessuna virtù pubblica, ha voluto dare spettacolo proponendo un ingresso diretto della Nato nella guerra ucraina al fine di sconfiggere la Russia. Ora si sa, la guerra in fondo è sempre una follia, ma il delirio macroniano ha qualcosa di sconcertante e di grottesco perché è il Cremlino  ha detto esplicitamente e ribadito più volte che questo fatto porterebbe a una guerra nucleare. E non solo:  la Francia con i suoi 30 carri armati operativi e qualche decina di vetusti Rafale non è assolutamente in grado di fare nulla contro la Russia, senza dire che le truppe migliori con le armi migliori sono già in Ucraina sotto le false spoglie di mercenari e le stanno prendendo di santa ragione. Si tratta dunque di una mattana da disperazione.

Ma si dirà che la Francia è una potenza nucleare e che dunque è assai più temibile su questo piano che non su quello convenzionale, tuttavia anche qui la deterrenza, basata esclusivamente su quattro sottomarini  di classe Triomphant, di cui solo uno sempre in mare. (tralasciando i 54 missili aria-terra ASMP con una gittata di appena 300 chilometri) è piuttosto incerta insomma una piccola cosa in confronto alla potenza russa. Potrebbe infliggere danni che non è però una grande soddisfazione quando hai la certezza di scomparire dalla faccia della terra: De Gaulle mise in piedi la force de frappe nucleare solo come forza di deterrenza cioè per scongiurare un attacco altrui, non per attaccare per primo in condizioni di totale inferiorità. Ma forse Macron non è in grado di capirlo o non gliene importa niente di capirlo-

Ironicamente, il presidente francese fece notizia qualche anno fa quando etichettò  l’alleanza Nato guidata dagli Stati Uniti come “cerebralmente  morta”. Ora è in competizione per lo stesso epiteto. Quando Macron fece quelle dure osservazioni sulla Alleanza atlantica in un’intervista all’Economist nel novembre 2019, alcuni osservatori pensarono che stesse criticando in modo intelligente l’organizzazione militare e il fatto che non fosse più adatta allo scopo nell’era moderna. Invece no, non stava offrendo critiche costruttive alla Nato o alla leadership americana, si stava semplicemente comportando come un ciarlatano presuntuoso, cercando di promuovere se stesso come il “leader forte” dell’Europa. Adesso cerca di spacciare la stessa merce: con gli americani che litigano al Congresso sull’opportunità di inviare all’Ucraina altri 60 miliardi di dollari in aiuti militari e con la possibile elezione di Donald Trump – noto detrattore della Nato – alla Casa Bianca entro la fine dell’anno, Macron vede un’apertura per mostrarsi il campione della leadership occidentale intensificando il sostegno dell’Europa all’Ucraina. Ma questa volta lo fa in un contesto molto diverso da quello del 2019: adesso questi stupidi giochini con i quali tenta di recuperare qualche briciola di consenso possono facilmente portare all’armageddon nucleare.

Non c’è dubbio che Macron come altri leader occidentali abbia chiuso in scatola il cervello in cambio del potere, ma c’è molto di più: questo è possibile perché certi personaggi sono già anime morte, essi sono incapaci di pensare e di dire una parola di verità, amano gli inganni e gli infingimenti  perché non sono altro che  – letteralmente – portavoce, megafoni la cui libertà consiste solo in qualche crepitio.  Sì,  il termine anime morte dal titolo di uno dei capolavori della letteratura russa, è proprio quello che meglio si adatta  a questa genia: il vuoto morale nel quale vivono e nel quale sono stati allevati è tale che sono più morti dei servi già seppelliti, ma non ancora dichiarati  deceduti, di cui tratta il romanzo di Gogol. Ed è ormai chiaro che se non ci liberiamo di queste anime morte non saremo uomini vivi e tantomeno uomini liberi.

 

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