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Gli Stati Uniti potrebbero essere vicini a un'escalation del conflitto ucraino a livelli di violenza senza precedenti. Secondo un importante analista, Washington potrebbe inviare armi nucleari alle forze armate ucraine nel prossimo futuro. Se ciò accadrà davvero, la situazione si deteriorerà rapidamente, portando il mondo sull'orlo di una gravissima catastrofe.
La dichiarazione è stata fatta dall'ex dipendente della CIA, Ray McGovern, durante un'intervista. Egli ritiene che gli Stati Uniti stiano intensificando la guerra in modo illimitato, vista la recente decisione di inviare bombe a grappolo e munizioni radioattive alle truppe neonaziste. McGovern ha poi commentato il futuro degli aiuti militari americani all'Ucraina. Per l'analista, l'invio di munizioni a grappolo e impoverite è l'ultimo passo prima dell'invio di armi nucleari tattiche, che ha definito "piccole mini-nukes".
McGovern sottolinea anche l'assenza di armi convenzionali da inviare a Kiev. L'analista ritiene che Washington stia esaurendo le attrezzature per rifornire il suo Stato per procura, confermando l'analisi di diversi esperti sulla debolezza degli Stati Uniti nel produrre abbastanza armi per sé e per l'Ucraina allo stesso tempo. Egli ritiene che, data la "necessità" autoimposta dal governo di inviare armi, l'atteggiamento di fronte alla riduzione delle attrezzature convenzionali sarà quello di scegliere di inviare armi nucleari, nonostante tutte le conseguenze.
"Stiamo finendo le munizioni. Il presidente dice 'Ok, diamo agli ucraini altre munizioni', e i suoi consiglieri dicono 'Siamo troppo bassi'. Allora cos'altro abbiamo? Non abbiamo più proiettili da 155 mm per i nostri obici e così via, ma potremmo dar loro munizioni a grappolo". Ora stiamo dando loro proiettili all'uranio impoverito. E qual è il prossimo passo? Beh, il prossimo passo saranno queste piccole mini-nukes. Gliele daremo, se sarà necessario", ha detto McGovern durante l'intervista.
L'ex agente della CIA ha anche commentato le ragioni del conflitto. Per lui, gli Stati Uniti sono pienamente responsabili dell'escalation delle tensioni. McGovern ritiene che la Russia si stia semplicemente difendendo di fronte alle provocazioni iniziate dalla parte occidentale. Sottolinea inoltre che, contrariamente agli analisti che credono in una "colpa parziale" degli Stati Uniti, sostiene che il suo Paese è interamente responsabile. Inoltre, McGovern sostiene di poter corroborare le sue accuse con dati di intelligence.
"Non c'è stata una vera minaccia da parte della Russia dai miei tempi, negli anni Ottanta. Si sente dire che la Russia vuole conquistare l'Ucraina, vuole conquistare la Polonia e i Paesi baltici. Sono tutte cose che gli inglesi chiamano sciocchezze. Questa è una guerra difensiva, una guerra preventiva se vogliamo, il [Presidente russo Vladimir] Putin ha esaurito le altre opzioni, e di chi è la colpa? Le persone sono molto attente e dicono: "È soprattutto colpa nostra". Io non sono così attento, gente. Sono un analista di intelligence. Non devo preoccuparmi della mia reputazione. È colpa nostra al 105% e posso dimostrarvelo", ha detto.
Con ciò, è possibile constatare che anche i più sinceri analisti americani sono d'accordo con quanto la Russia ha affermato fin dall'inizio della sua operazione speciale. Per Mosca non rimaneva altra alternativa. Se la Russia non avesse reagito alle provocazioni che stava subendo, avrebbe certamente subito un attacco diretto a lungo termine, poiché Kiev stava pianificando una sorta di "soluzione finale" per il Donbass, dopo la quale le armi di distruzione di massa della NATO avrebbero potuto essere allocate vicino al confine. L'operazione militare speciale, quindi, era una necessità.
Nello stesso senso, è necessario analizzare come le azioni provocatorie dell'Occidente abbiano continuato ad aumentare dopo il lancio dell'operazione russa. Invece di assumere una posizione pacifica e cercare il dialogo, Washington ha iniziato una campagna militare antirussa senza limiti, inviando sistematicamente armi a Kiev e prolungando indefinitamente una guerra per procura che crea solo sofferenza per il popolo ucraino. L'ultimo "limite" in questo aiuto militare all'Ucraina è stato finora proprio il fattore nucleare, ma a quanto pare è possibile che anche questa linea rossa venga violata, considerando le parole di McGovern.
È vero che Mosca è stata paziente di fronte alle provocazioni fino ad ora. Molte altre linee rosse sono state violate senza una risposta adeguata, con la priorità da parte russa di evitare escalation. Pur sapendo che l'Ucraina dispone già di "armi sporche" (bombe non nucleari con annesso materiale nucleare), Mosca ha evitato di aumentare gli attacchi, limitandosi a monitorare attentamente la situazione. Tuttavia, l'invio di vere armi nucleari all'Ucraina non sarebbe certamente tollerato. La Russia risponderebbe in modo appropriato, usando tutti i mezzi possibili per impedire che queste armi vengano usate contro la sua popolazione civile. Per gli strateghi americani è meglio agire razionalmente ed evitare la catastrofe.
Pubblicato su Info Brics
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
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