INCHIESTE E PROCESSI IN FUMO – Il ripristino della norma pro B. potrebbe avere effetti anche su indagini recenti, dal caso Visibilia alle plusvalenze Juve.
(DI V. BISBIGLIA, M. GRASSO, V. IURILLO, D. MILOSA, E. MODICA, L. MUSOLINO – ilfattoquotidiano.it)
L’ultimo blitz alla Commissione giustizia della Camera – targato FdI, Lega, Forza Italia, Azione e Italia Viva – cancella con un tratto di penna le 3 riforme approvate negli ultimi anni (legge Orlando, 2017; Bonafede, 2019; riforma Cartabia, 2021). Viene riesumata così una delle più famigerate leggi ad personam, che consentì a Silvio Berlusconi di evitare 9 processi, e che ha mandato in fumo una media di 130mila processi l’anno: la cosiddetta ex Cirielli. Che, se approvata – ovviamente qualora per tutti i casi citati non dovessero arrivare proscioglimenti o assoluzioni – rischia di impattare sui processi iniziati sotto le ultime tre riforme, ma anche sulle inchieste più recenti.
Genova. Nel caso del Ponte Morandi – un disastro che ricadeva nella riforma Orlando – l’effetto sarebbe quello di “regalare” agli imputati fino a 3 anni di prescrizione. La norma consentiva di interrompere la prescrizione fra l’emissione della sentenza e l’inizio del procedimento successivo. Una manna in dibattimenti monstre come quello del Morandi, in cui spesso tra motivazioni della sentenza, trasmissione degli atti e Appello, se ne va anche un anno. Se venisse approvata la ex Cirielli, in questi intermezzi la prescrizione continuerebbe a correre. La legge infatti è retroattiva: essendo più favorevole per gli imputati, potrebbe essere applicata anche ai procedimenti in corso.
Verbania e Ivrea. La nuova legge si applicherebbe anche a casi come il disastro del Mottarone o la strage di Brandizzo: entrambi gli incidenti sono accaduti dopo il 1 gennaio 2020, avrebbero quindi avuto la prescrizione bloccata dopo il 1° grado di giudizio, come previsto sia dalla riforma Bonafede che dalla Cartabia (che a sua volta introduceva l’improcedibilità in caso l’Appello o la Cassazione fossero durati oltre i limiti previsti dalla norma). L’eventuale nuovo regime potrebbe avere effetti anche più dirompenti per vicende di reati economici o contro la P.A.. Come l’inchiesta sui presunti falsi in bilancio della Juventus, istruita a Torino e trasferita per competenza a Roma.
Milano. A Milano sarebbero a rischio i processi sulla Lega. Il primo, quello sui due commercialisti Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, e il secondo a carico dell’ex tesoriere Giulio Centemero condannato in 2° grado per finanziamento illecito (reato 2016). Per i commercialisti (reato 2017), invece, la condanna fino a 5 anni è per peculato e turbativa d’asta. L’Appello è fissato per il 27 ottobre. Qui, se da un lato il peculato ha un massimo edittale di 10 anni e dunque pare al riparo da effetti nefasti, la turbativa ha un massimo di 5 anni, 4 il finanziamento illecito. Con ipotetici effetti di prescrizione immediata. Non vi sono invece rischi per il maxi-processo “Mensa dei poveri”, che andrà a sentenza in primo grado la prossima settimana. Sui fallimentari, viene spiegato, i processi incardinati risalgono a prima della riforma Orlando e dunque rientrano già nella ex Cirielli. I veri rischi di ricadute si potranno avere sulle indagini in corso che però al momento restano ancora nella fase preliminare come il fascicolo che vede indagata per falso in bilancio il ministro del Turismo Daniela Santanchérispetto ai conti di Visibilia Editore dal 2016 al 2021.
Roma. Nella Capitale la procura indaga dal 2022 su un rivolo del caso delle plusvalenze della Juve. In particolare, lo scambio tra i calciatori Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola, avvenuto nel 2019 ma messo a bilancio nel 2020. Al vaglio, nella Capitale, anche diverse inchieste su Covid e mascherine. La principale riguarda l’ex commissario governativo, Domenico Arcuri, accusato di abuso d’ufficio (ad altri indagati è contestata la frode) per l’acquisto di 800 milioni di mascherine della Cina tra marzo e maggio 2020: oggi è in corso l’udienza preliminare. Al luglio 2021 risale poi il presunto reato addebitato all’ex ministro Renato Brunetta, accusato di illecito finanziamento e falso per un trasferimento societario alla moglie dell’ex capo di gabinetto: superati i 2 anni dal fatto, si attendono le richieste dei pm.
Napoli. Il ritorno della ex Cirielli potrebbe dimezzare i tempi del procedimento per le plusvalenze sulla compravendita dell’attaccante del Napoli Victor Osimhen. Il falso in bilancio che la Procura di Napoli prima, e quella di Roma poi, contestano al presidente Aurelio De Laurentiis, sarebbe stato commesso il 27 ottobre 2021. “Buone notizie” pure per gli indagati delle tangenti sulla Sma, la partecipata dei rifiuti in Campania: i pm fanno riferimento a reati di corruzione fino a gennaio 2021.
Reggio Calabria. Se l’ex Cirielli tornasse in vigore domani i primi imputati a essere prescritti potrebbero essere quelli del processo “Reghion”, nato dalla Dda che ha fatto luce su un comitato d’affari capace di mettere le mani sul Comune tra il 2013 e il 2016. Dirigenti e imprenditori che, per l’accusa, avrebbero favorito l’assegnazione di appalti milionari a imprese dietro le quali, per la Dda, si celava l’opera dell’ex parlamentare Paolo Romeo.
Palermo. Era la preside simbolo del riscatto dello Zen. Adesso Daniela Lo verde è accusata di avere rubato cibo, tablet e tv comprati con fondi destinati a bambini disagiati. La Procura Ue ha chiuso le indagini, si attendono le richieste. I fatti sono post-2020, col ritorno alla ex Cirielli la preside ottenere la prescrizione.
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