mercoledì 27 settembre 2023

North Stream: le cariche esplosive erano pronte da mesi

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Esattamente un anno e un giorno fa sono stati fatti saltare i tubi del North Stream 2 e il mitico giornalista Seymour Hersh fa scoppiare un’altra bomba dopo l’ inchiesta magistrale che aveva attribuito agli Usa la responsabilità diretta dell’ attentato. Sebbene si sia cercato di nascondere la verità con false narrazioni  che fanno acqua da tutte le parti per non dire che sono ridicole e dopo che a Hersch sono stati tolti i galloni di decano del giornalismo mondiale o comunque occidentale, egli tira fuori un altro capitolo di quella vicenda forse ancora più importante dal punto di vista geopolitico e da quello delle considerazioni sull’andamento della guerra, In ” Un anno  di menzogne sul North stream” Hersh ha approfondito con i suoi contatti nei servizi la dinamica dei fatti e ha saputo dalle sue gole profonde dentro la Cia che dopo la straordinaria minaccia pubblica di Biden di far saltare in aria il Nord Stream 2, con Scholz accanto a lui, la Casa Bianca ha detto al gruppo di pianificazione della Cia, già formatosi nel dicembre del 2021 che non ci sarebbe stato alcun attacco immediato sui due oleodotti, ma che la squadra operativa avrebbe dovuto provvedere a piazzare le bombe necessarie ed essere pronto a attivarle “su richiesta” – dopo l’inizio delle ostilità in Ucraina. E questo era stato anche ribadito da Victoria Nuland,

Dopo l’ordine di Biden di attivare gli esplosivi piazzati sugli oleodotti, è bastato solo un breve volo con un caccia norvegese e il lancio di un dispositivo sonar nel punto giusto del Mar Baltico per far esplodere le cariche. Cosa cambia rispetto a quando appreso un anno fa ? Moltissimo perché conferma la volontà degli Usa di fare carne di porco dell’Europa pur di sottrarla all’influenza russa . ” Ci siamo resi conto – dice il funzionario della Cia che ha riferito questi eventi a Hersh – che la distruzione dei due oleodotti russi non era collegata alla guerra in Ucraina, ma era parte di un programma  per impedire a Scholz e alla Germania, con l’arrivo dell’inverno di  riaprire il Nord Stream 2 chiuso. Il timore della Casa Bianca era che Putin avrebbe messo la Germania sotto il suo controllo e poi lui avrebbe preso la Polonia”.

Insomma l’amministrazione Biden ha fatto saltare in aria gli oleodotti, nel timore che la Germania vacillasse  e che cadesse sotto la sfera di influenza della Russia a causa delle risorse naturali di cui essa dispone dispone e che perciò la Nato stessa andasse in crisi e con essa il dominio nordamericano sul nostro continente Come mi è capitato di dire più volte gli Usa hanno sacrificato l’ Europa nel timore che essa potesse in qualche modo colloquiare con la Russia: meglio una Germania e dunque anche un’Europa economicamente distrutte che la possibilità di sviluppo dei commerci con l’Est e con l’Asia. Tra l’altro con il vantaggio di poter vendere a caro prezzo il gas di scisto così pieno di impurità che nessuno lo vuole. Perché allora le bombe poste già alla fine di febbraio o forse ai primi di marzo del 2022 sono state fatte saltare solo a fine settembre?  Forse perché si avvicinava la stagione fredda e si poteva temere una defezione tedesca oppure, molto più realisticamente perché ormai si era visto che la guerra era persa anche se per un anno e si è propagandata la narrazione della vittoria e alcuni organi di stampa continuano a dare corda ai deliri di Zelensky ovvero al morto che sniffa. Dopotutto la Russia aveva preso un bel po’ di territorio e aveva anche conquistato  Mariupol nonostante fosse in inferiorità numerica di almeno 1 a 3:   la possibilità che gli europei non credessero più nell’immancabile vittoria e cercassero di saltare fuori dalla trappola per topi in cui la Casa Banca e un milieu politico che prende gli ordini da Washington, l’avevano cacciata si faceva più concreta. Perciò Bum!

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