Ci sono le boyband uscite da qualche talent show televisivo, prodotti di mercato creati a tavolino per le masse, zerbini dell’establishment, perfettamente funzionali al sistema. Ci sono gli artisti che fanno i finti-alternativi, i ribelli da salotto, i guerrieri delle battaglie petalose.
Poi ci sono tantissimi cantanti, vip e influencer che per paura di perdere qualche like o disco venduto evitano sempre di prender posizione, fanno finta di niente o di esser superiori, non pestano mai i piedi a nessuno.

E poi c’è Lui, tale Roger Waters, leader di uno dei più grandi gruppi musicali della storia (Pink Floyd), una leggenda vivente, un gigante, che apre i suoi concerti così (con la scritta a caratteri cubitali FREE JULIAN ASSANGE) e impartisce a tutti i suoi “colleghi” una lezione definitiva di coraggio, coerenza, sensibilità e spessore umano.