sabato 24 settembre 2022

SARDEGNA, NUOVA VITTORIA IN TRIBUNALE CONTRO LE SOSPENSIONI DEI NON VACCINATI

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Giustizia e diritti vincono anche al tribunale di Tempio Pausania. In questi mesi qui su Byoblu abbiamo dato notizia di varie sentenze che hanno disposto il reintegro sul posto di lavoro di professionisti sospesi perché non vaccinati contro il covid19.

Tra i casi più recenti, uno arriva dalla Sardegna e riguarda una dirigente medica sospesa dall’ordine professionale. La giudice del tribunale civile di Tempio Pausania Eleonora Casarsa ha ribadito in un’ordinanza il suo reintegro e disposto il pagamento, a carico dell’Ordine dei medici di Sassari, di 18mila euro, di cui 9mila di spese legali.

La condotta dell’Ordine dei medici di Sassari

La professionista è stata assistita dall’avvocato Liliana Pintus, il 19 luglio scorso il tribunale, sempre su decisione della giudice Casarsa, aveva già disposto il suo reintegro al lavoro, ma pochi giorni dopo, il 26 luglio, l’Ordine dei medici aveva reiterato la sospensione, violando l’ordinanza del tribunale.

La dottoressa sospesa ha quattro figli piccoli, il marito lavora in una società in crisi e il giudice, nell’ordinanza di luglio, aveva riconosciuto la difficile situazione economica della famiglia, rimasta di fatto senza mezzi sostentamento: niente stipendio né assegni familiari. Inoltre il giudice aveva motivato l’ordinanza a favore del reintegro anche alla luce della grave carenza di organico all’ospedale di Tempio Pausania, dove lavora la dottoressa.

La guarigione e i tempi di differimento della vaccinazione

In sostanza, sullo sfondo del problema c’è la confusione normativa che riguarda i guariti e i tempi per l’adempimento dell’obbligo vaccinale anti-Covid19.

La professionista infatti aveva contratto il Covid19 il 22 gennaio scorso, ed era stata sospesa il 26 aprile, a meno di 90 giorni dalla guarigione, ma stando ad una circolare del ministero della Salute di luglio 2021 avrebbe avuto fino a 12 mesi di tempo per vaccinarsi, quindi fino al 1 febbraio 2023. Ma l’Ordine dei medici di Sassari l’aveva poi di nuovo sospesa, il 26 luglio, per non essersi vaccinata entro sei mesi dalla guarigione.

La dottoressa sarebbe dovuta restare senza lavorare e senza percepire lo stipendio per otto mesi, fino alla fine di quest’anno. Nell’ordinanza del 19 luglio la Asl era stata condannata a reintegrarla e a corrisponderle stipendi e contributi arretrati.

Un accanimento incomprensibile alla luce della carenza di organico

Di questa vicenda salta all’occhio la condotta dell’Ordine dei medici di Sassari, che nonostante il pronunciamento del tribunale che ordinava di revocare la sospesione, ha ribadito pochi giorni dopo la sospensione della professionista, in quello che sembra un incomprensibile accanimento contro la dirigente medica in una situazione peraltro di difficoltà dell’ospedale a causa delle carenze d’organico.

Ricorso dopo ricorso, sentenza dopo sentenza, in sempre più casi sono i giudici e i tribunali a ridare dignità e diritti ai lavoratori ingiustamente vessati dall’obbligo vaccinale, che nel caso del personale sanitario è in vigore fino alla fine di quest’anno. Sperando che nelle prossime settimane il legislatore metta mano alla legge e revochi questi provvedimenti, infondati dal punto di vista scientifico, lesivi dei diritti costituzionalmente garantiti e controproducenti per la qualità del servizio sanitario nazionale, alle prese con gravi carenze d’organico, come ha rilevato anche la giudice Casarsa di Tempio Pausania.

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